Nonostante fossi dubbioso delle capacità della Coppola (come nei confronti de tutti i figli di un papà famoso), il film mi ha piacevolmente sorpreso. Grande delicatezza, dall'atmosfera rarefatta e dalle musiche molto belle, il film non è la solita commedia d'amore, non è il solito film alla'americana, è del tutto privo di colpi di scena ma non per questo è piatto, anzi è molto intenso dall'inizio alla fine, si potrebbe definire rarefatto e impalpabile ma si vede che la cosa è chiaramente voluta dalla regia, e non è un difetto. Il film scorre come una leggera brezza, ma alla fine affascina profondamente. I due attori protagonisti, poi, Bill Murray e la Johansson, sono in un vero stato di grazia.
Il film è un inno all'amicizia e all'amore, ma l'occhio attento non può non cogliere un importante significato filosofico: l'amore e l'amicizia come sostegno naturale nei momenti di crisi psicologica: i due protagonisti vivono entrambi una crisi, nonché si sentono completamente spaesati in Giappone, ma in chiave filosofica il "Giappone" può rappresentare l'ambiente che normalmente ci circonda nella nostra vita quotidiana, se noi viviamo la nostra vita senza un obiettivo preciso e non perseguiamo questo con forza (come spiega Murray nella scena secondo me chiave del film, in cui i protagonisti sono distesi sul letto). Senza un obiettivo preciso, ci limiteremmo a vivere la vita senza interagire con essa, come semplici "osservatori" spesso estraniati (esattamente come fa la Johansson durante il film, e come essa conferma quando telefona all'amica dicendo che alla vista dei monaci confuciani non aveva provato alcuna emozione).
Il film certo non è da dieci, il voto che gli dò, è da otto ma la media che ha ora è esageratamente bassa rispetto a quanto merita.
è un film molto delicato, che tratta in modo delicato il tema della
solitudine. essere soli non vuol dire solo trovarsi in un hotel a tokio. siamo in quell'hotel anche nella nostra città, dentro le nostre vite. Adoro Scarlett, è una donna che rappresenta sempre molto
bene l'universo femminile, ha un modo infantile e maturo di essere donna e questo personaggio si esprime in modo molto convincente grazie a questo suo talento. Bill Murray è decisamente il fascino e la decadenza dell'uomo maturo, ma mi sorprende la sua capacità di rimanere paterno accanto al personaggio femminile cosi' sensuale.
Bellissima la scena di entrambi distesi sul letto, lei fa domande
sulla vita, sul matrimonio "è piu' facile? difficile?"....lui
non sa mentire ed è questa la bellezza del personaggio. "è piu' difficile, ma crescendo impari a non farti piu' travlgere dalle cose"
il bacio finale è forse scontato, ma ci rincuora.
l'ho guardato con ammirazione e mi sono introdotta nei personaggi
entrambi....forse perchè sono esattamente equidistante dalle loro età. non sono piu' lei....non sono ancora lui....atmosfere surreali
di un oriente lontano ma non distante. lo rivedrei....
Dopo il giardino delle verginio suicide non potevo che aspettarmi un'altro bel film da sofia coppola, e cosi è stato!!!
il film fa provare cio che tutti proverebbero ad andare in un paese straniero: lontananza dal propria vita quotidiana, vivere momenti di tranquilla spensieratezza insieme ad un'altra persona che siamo sicuri di non rivedere più nella nostra vita e quindi con cui ci si puo confidare e vivere momenti intensi che ci si porta dentro il cuore per molto a lungo!
tutto questo estremizzato in un paese in cui la cultura e il modo di pensare è completamente diverso da quello occidentale!
bello!!!bello!!!bello!!!!
a tutti quelli che lo hanno giudicato male consiglio di riguardarlo pensando come ci si puo trovare in un paese straniero da soli!!
Sono rimasto un po' perplesso: da una parte ho visto un B. Murray in splendida forma e un'ambientazione davvero suggestiva (la scena del karaoke nell'appartamente è sensazionale); dall'altra una trama carina ma sviluppata in maniera un po' limitata e una S. Johansson francamente poco ispirata. Anche la regia è solamente discreta. Magari una seconda visione riuscirà a farmelo apprezzare maggiormente perchè per ora non riesco a dargli più della sufficienza.
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(7/10)
