Basterebbe solo dare un'occhiata allo strepitoso cast, per rendersi conto rapidamente, con che cosa abbiamo a che fare.
oggi forse non è più così ...purtroppo, i grandi nomi vengono messi principalmente dalle produzioni, per un sicuro richiamo di pubblico ... basterà? non lo so.
negli anni settanta mettere insieme tanti "solisti" non poteva che generare che un qualcosa di eccezionale.
lo stesso regista che qualche anno prima aveva diretto dustin hoffman, in quel capolavoro che si chiamava: "un uomo da marciapiede", riesce ad affascinare ancora una volta lo spettatore con questo straordinario film, attraverso un'appassionante storia mozzafiato.
un meraviglioso laurence olivier, nella parte dello spietato dottor szell che perseguita "babe" (dustin hoffman) con la freddezza dello sterminatore nazista,
un ruolo da non protagonista che inevitabilmente
si rivela di primo piano, per l'indiscutibile bravura dell'attore inglese. nulla togliendo al pluripremiato protagonista, che pur di salvarsi,ingaggia una vera e propria battaglia all'ultimo sangue, ritrovandosi solo contro tutti, in un'inspiegabile vicenda umana che gli è capitata suo malgrado. rovinandogli l'esistenza e trasformandolo in un altro uomo che in maniera meticolosa mette a frutto la sua particolare intelligenza e la sua bravura nel ... correre, per sfuggire alla morte sicura.
ottimo roy scheider,( indimenticato protagonista de "lo squalo") nella parte dell'ambiguo fratello maggiore.quale scelta migliore, infine, per l'addetto capo dello spionaggio : william devane.
memorabile thriller ... da vedere !!!
cordialmente
ziogiafo
Avete mai letto un libro e poi visto il film che dal libro è stato ricavato?.
bene si dà il caso che the marathon man di w.goldman sia un capolavoro pieno di suspence e scritto con uno stile ancora modernissimo. il film (nonostante l'ottimo hoffman) non gli rende giustizia. molto è stato tagliato e le scene capitali(quella iniziale,la tortura e il finale) sono lacunose o addirittura diverse. so che è difficile fare operaz. inversa, cioè leggere il libro dopo aver visto il film, ma ne varrebbe la pena.
Notevole e ben fatto thriller, che si distingue specialmente per le sequenze adrenaliniche e per le scene di confronto tra un bravo Hoffman e un grande Laurence Olivier; forse indugia un po' troppo nella prima parte sulla psicologia del protagonista, abbastanza inutile e poco influente ai fini dell'intreccio e della soluzione finale; alcuni punti narrativi poco chiari (la figura del fratello e il suo ruolo preciso; la figura della sua ragazza e il suo insensato coinvolgimento nella vicenda), alcune involontarie assurdità (la morte di Olivier e la sua arma retrattile)...nonostante alcunemancanze, buon film (gli dò 7 ma meriterebbe 7 e mezzo)!
Considerando gli attori,la regia e il periodo di uscita del film,devo dire che è alquanto scarso.Il titolo doveva essere meglio approfondito durante il film e sinceramente l'unica scena che mi è sembrata originale è stata quella del riconoscimento nel quartiere ebraico del dentista nazista.A parte tutto,la recitazione di dustin mi è sembrata perfetta.(6 e mezzo)