Io sinceramente ho trovato il film molto interessante c erano delle scene abbastanza paurose....be la scena finale e molto bella lui ke uccidendo accetta il male....poi la scena dell orologio in macchina elo sparo ke sconfigge il male...bello
Se penso a Januz Kaminski penso alla superba atmosfera sbiadita e solenne di “Salvate il soldato Ryan”. Tutti quei soldati catturati in un obiettivo che regala immagini imbevute di umori antichi. Poi le scene di strazio di Schindler’s List, il chiaroscuro glaciale delle uniformi che si stagliano minacciose nel cielo plumbeo di Varsavia. Kaminski è probabilmente uno dei più importanti direttori della fotografia oggi esistenti. Al pari della telecamera introspettiva di Spielberg, il colore di Januz crea percorsi alternativi e racconta, senza bisogno di dialoghi, le emozioni del grande cinema d’autore.Oggi, dopo due Oscar fondamentali, Kaminski si cimenta con la sua prima regia. Dimentica per un attimo la fotografia, la assegna al suo amico Mauro Fiore. Poi guarda nell’obiettivo e cerca qualcosa: il colore. Lost Souls è una regia di accostamenti cromatici, è una tessitura di sfumature fosche. Come se nell’intreccio, i veri grandi protagonisti fossero il buio e le tenebre. Ottimo approccio se si pensa che questo è un film dedicato al signore delle ombre: il diavolo. A differenza de “L’esorcista” di Friedkin, il Satana di Lost Soul non è una presenza fisica ma piuttosto un’ eminenza cupa plasmata nelle gradazioni cromatiche della realtà. Invisibile l’angelo nero invade la vita del giovane scrittore di successo Peter Kelson (Ben Chaplin) come un calamaio versato sull’avorio. La sua presenza inquietante è una cappa di sfumature che si fondono e sono tutt’uno con le tenebre del tramonto e della notte. Ecco, se dovessi descrivere in due parole questo film direi che si tratta di un film di crepuscoli. Immensi, inquietanti tramonti che si impossessano delle cose e degli uomini. Come figure caravaggesche i posseduti, le anime dannate di Lost Souls fuoriescono dal buio portando il loro messaggio di dannazione. Geniali le scene degli esorcismi. Controvertendo l’opinione di chi pensa che a mettere paura siano esclusivamente le immagini, Kaminski ci offre il primo esorcismo “a porte chiuse” della storia del cinema luciferino. Sentirete solo il sordo cantilenare del prete e le agghiaccianti, inenarrabili voci del demonio.Come dire, immaginare è peggio che vedere…..
Cari amici, voi giudicate male questo film perchè credavate di vedere un horror spaventosissimo come l'esorcista che per me fa veramente schifo. Questo originalissimo thriller ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine grazie a un numero crescente di colpi di scena e il finale a sorpresa in cui si capisce chi è varamente L'Anticristo del film. Concludendo voglio cheidervi di farvi un esame di coscienza perchè nessuno quando siete andati a vedere il film vi a detto che fosse un horror.