Non ci sono parole per descrivere l'unicità di questo film... Bellissimo e significativo non solo per il racconto storico ma anche per la bellissima storia d'amore
E' difficile che un film arrivi a piacermi in modo assoluto, di solito ho sempre qualche critica da muovere. Forrest Gump invece ci è riuscito. E' un film riuscito, molto bello, delicato, per niente noioso, mai volgare, con un buon equilibrio tra scene spiritose e scene toccanti. La trama è originale, il che non è molto comune nella filmografia degli ultimi 20 anni, e l'idea della corsa come metafora della vita e dell'elaborazione del dolore è semplicemente geniale. Certo, è un film americano e come tale ai nostri occhi può apparire venato dai colori del "made in USA": un certo buonismo, il culto del successo, qualche marchio commerciale di troppo qua e là... Però qui li ho trovati molto meno disturbanti che in altri film, forse anche per merito della "leggera" eppure feroce critica alla guerra e alla violenza, per la ricchezza del non detto, per la coerenza in cui i valori morali e il rispetto dell'individuo vengono a galla quasi in ogni scena... Ottime le interpretazioni, quelle di Sinise e Hanks su tutte: mai sopra le righe, quando invece, date le circostanze, era molto facile scivolare nell'esagerazione o nel cattivo gusto. Un grandissimo film, da vedere e rivedere.
Un film fantastico, senza dubbio.
E' uno di quei film che colpisce e fa riflettere, così come fa riflettere l'ingenuità con cui il protagonista (rappresentato da un bravissimo Tom Hanks) vede il mondo e vive la sua vita.
Un film semplice, in fondo, ma grande.
Forrest Gump, il titolo del film ed anche il nome e cognome del protagonista. Zemeckis ha voluto riportare sullo shcermo ciò che è la vita, cioè l'infanzia, la crescita, le diverse emozioni (la paura, la gioia, l'orgoglio, la timidezza, la tristezza), ma ha fatto di più: l'ha voluto riportare attraverso un uomo come Forrest Gump. Non di certo uno come gli altri, dato il suo modo di parlare e di ragionare. Ma non lo si può definire uno "stupido", perchè lui semplicemente ragiona in modo semplice e naturale, senza farsi problemi sul dire bugie o sul vergognarsi di certe cose. Lui non si fa problemi sul difendere la sua amata da persone anche più forti di lui, non si fa problemi a mostrare il suo didietro al pubblico, non si fa problemi quando decide di correre: lui corre e basta, senza chiedersi il perchè più intimo, senza pensare a cosa potrebbero pensare gli altri, senza pensare a dove andrà. E si può definire forse un po' "stupido", solo quando è in guerra in Vietnam, e non si rende conto della situazione. Ma perchè, nella scena in cui Forrest dice la sua opinione sulla guerra, il suo discorso non si ode? Perchè Zemeckis ha voluto "oscurare" il suo pensiero? Perchè tutti si chiedono , ed è in realtà, sottoforma di metafora, la domanda che rappresenta:.
Il cercare di un perchè che va forse oltre alla comprensione umana, che non può essere svelata, perchè è il mistero della vita. Ora, Forrest potrebbe aver detto sia: , sia: . Ma perchè non:, o:, perchè tutti ci immaginiamo Forrest come una persona giusta, che ritiene la guerra una cosa orribile? Potrebbe anche aver detto cose a favore della guerra, perchè no? Ma la verità non si sa effettivamente, perchè appositamente per riassumere l'aura di mistero della vita e del mondo, Zemeckis l'ha voluto, appunto, "oscurare". E comunque, tutti i temi di Forrest Gump, non sono affrontati in modo accusatore o consacratore, ma soltanto per rappresentare la realtà dei fatti. La guerra combattuta da Forrest non è un pretesto per entrare nel tema della guerra e mostrare quanto questa sia ingiusta, ma perchè è la realtà dei fatti. Tutti gli uomini dell'età di Forrest, ai tempi della guerra in Vietnam, venivano mandati in missione sul campo di battaglia, e quindi dato che il film riporta la vita di una persona vissuta in quegli anni, una parte del film è logicamente dedicata a questa guerra. Come per pochi altri film, questo film non mostra la guerra come una cosa ingiusta, ma la mostra così com'è. Altro riferimento alla natura che ci circonda.