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"PREMIO SERGIO AMIDEI", PROGRAMMA 22 LUGLIO

FESTIVAL INTERNAZIONALE ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA "PREMIO SERGIO AMIDEI" 28a EDIZIONE

Mercoledì 22 luglio 2009:

La mattinata dell'Amidei comincia alle ore 10 al Palazzo del Cinema-Hisa Filma con la retrospettiva La scrittura in/difesa: i bambini e la guerra e la proiezione di Sciuscià, il grande capolavoro del cinema neorealista sceneggiato da Sergio Amidei, Cesare Zavattini, Cesare Giulio Viola, Adolfo Franci e diretto da Vittorio De Sica. Il salone interno di un riformatorio. Sull'ampio pavimento che si estende sotto tre piani di celle, si proietta l'ombra delle inferriate. Quattro sciuscià (termine dialettale derivato dall'inglese shoe-shine per indicare i lustrascarpe del dopoguerra) sono appoggiati alla staccionata del galoppatoio di Villa Borghese e osservano entusiasti due cavalli lanciati al galoppo abilmente montati da Giuseppe e da Pasquale, lustrascarpe anche loro. Tutto il percorso di Sciuscià potrebbe essere sintetizzato in queste due sequenze che aprono il film. Tutte le contrapposizioni dialettiche che lo caratterizzano (interno/esterno, spazio aperto/spazio chiuso, sogno/realtà) sono perfettamente riassunte in queste tre immagini: il carcere, il cavallo e, in mezzo, i bambini. Tre immagini che ritorneranno continuamente nel corso del film, quasi con ossessione, declinate in molti modi. Al centro, appunto, ci sono i bambini, i ragazzi disperati che cercano di sopravvivere nella Roma dell'immediato dopoguerra.

Alle ore 12,00 sempre al Palazzo del Cinema, appuntamento con la seconda proposta della sezione di Spazio Off: Pranzo di ferragosto, sceneggiato e diretto da Gianni di Gregorio (2008). Nel film, rivelazione della Mostra del Cinema di Venezia del 2008 e vincitore di numerosi premi durante la passata stagione cinematografica, Di Gregorio allestisce una coreografia breve e genuina. Sul palco, quattro vecchiette diversamente bizzarre: Valeria, nobildonna decaduta, capricciosa, esigente, quasi sempre polemica; Maria, silenziosa e serissima, pronta a raccontare - per l'ennesima volta - i segreti della sua eccezionale pasta al forno; poi, Grazia, iperprotetta dal figlio medico, e quindi medicalizzata, nonché regolarmente mortificata da una dieta a verdurine lessate; e, ancora, Marina, istinto giovanile indomabile; insofferente, indifferente, sempre pronta alla fuga. Fuori la Roma trasteverina e in mezzo il figlio di Valeria, che - come suggerisce la sequenza dei titoli di coda - offre il braccio per un valzer tutto affidato alle "icone" femminili. Gianni, buono ma scalcagnato, è indebitato con l'amministrazione, amante del bicchiere, e "innamorato" dell'anziana madre. Nella contingenza "straordinaria" (l'accoglimento in casa di altre tre vecchiette), l'unico maschio, è costretto a gestire le contese per la televisione, a differenziare le diete, a giustificare le assenze materne e a sdrammatizzare gli inevitabili cortocircuiti di una convivenza accidentale.

Alle ore 14 al Palazzo del Cinema continua la retrospettiva Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader con Pickpocket - Diario di un ladro, uno dei capolavori di Robert Bresson studiato a fondo dallo "Schrader critico" degli anni '60 ed ispiratore di molti dei suoi film. Le storie, per Bresson, non sono che un espediente drammaturgico. Così è anche nel diario di Michel, borseggiatore inesperto ma tenace, disposto a perdere tutto tranne la "professione": per questa parte, viaggia, ritorna, per questa accetta la reclusione e la condanna, per questa rinuncia alla donna che scoprirà di amare. In Pickpocket Bresson officia la sua messa con massimo rigore, con uno stile che Paul Schrader definisce "trascendentale": si tratta di quella cifra limpida e filtrata, di quel linguaggio talmente asciutto e dedrammatizzato da rovesciarsi in una compartecipazione sofferta. Così l'individuo è costretto a sostenere reiteratamente le contraddizioni dell'esistenza che investono il piano personale (il bene e il male come unità ontologicamente inscindibili), morale (il peccato come agìto necessario), religioso (la tensione a un'entità unificante) e istituzionale (la legittimità di giudizio e condanna).

Alle 16.00 sempre al Palazzo del Cinema uno degli episodi più celebri della sezione Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader, American Gigolo, interpretato da Richard Gere e diretto da Schrader nel 1980. Film che consacra Paul Schrader fra le stelle di Hollywood, racconta la storia del seducente, cortese, colto e discreto Julian Kay, gigolo di professione. Col suo corpo, tonificato dal continuo esercizio e vestito con gusto impeccabile, riscalda i letti e gli animi delle ricche signore della Los Angeles bene. Vecchie o giovani, single o sposate, non c'è donna le cui richieste Julian non possa soddisfare con garbo e classe. Dal canto suo, egli è perfettamente a proprio agio nella condizione di "uomo-oggetto" e si autocompiace del business che è riuscito a creare attorno alla propria bellezza. La California da cartolina in cui si muove il protagonista, fatta di ville con piscina e party esclusivi, è una copertura dorata sotto la quale si agita un magma pulsante di perversioni proibite, scandali politici e torbide vicende private. Quando una sua ex cliente viene trovata uccisa, Julian diventa il capro espiatorio ideale. Non importa chi sia il vero assassino né perché lo ha fatto, ciò che conta è tappare la crepa in modo indolore prima che il fango fuoriesca e sporchi la reputazione di tutti. A nessuno interessa la sorte di un gigolo. Le porte che Julian aveva aperto grazie al proprio fascino gli vengono ipocritamente sbattute in faccia una dopo l'altra. Prima era un dio dell'amor carnale, ora è un impuro rifiuto della società, da additare e condannare.

Alle ore 18, ancora al Palazzo del Cinema, forse il momento più atteso dell'intero festival: la tavola rotonda con il Premio all'Opera d'Autore Paul Schrader, Giona A. Nazzaro, Leonardo Gandini e Roy Menarini. L'incontro costituirà l'occasione per presentare il volume, La luce della scrittura. Schrader critico, sceneggiatore, regista, curato da Roy Menarini ed edito da Transmedia in occasione del Festival.

Le proiezioni al Parco Coronini si apriranno alle 21 con la sezione intitolata La scrittura breve e la proiezione di Muto, un'ambigua animazione dipinta su muri pubblici diretta nel 2009 da Blu. A seguire, per la sezione Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader, il secondo appuntamento più atteso dell'intera giornata del 22 luglio, l'anteprima nazionale di Adam Resurrected, l'ultimo film diretto da Paul Schrader ancora in attesa di una distribuzione in Italia. Presentato con successo al recente Festival del Cinema di Berlino, Adam Resurrected è una delle pellicole più coraggiose di Schrader. Tratto dal romanzo di Yoram Kaniuk, racconta di Adam Stein, una star del Cabaret nella Germania degli Anni Venti. Mago, clown e prestigiatore, era molto apprezzato dal pubblico ma la sua condizione di ebreo lo trascinò nell'orrore. Oggi, negli anni Sessanta, Adam è un sopravvissuto all'Olocausto che vive presso un ospedale psichiatrico collocato nel mezzo di un deserto israeliano. Si rifugiano lì i pazienti che hanno subito gravi traumi.

. La giornata si conclude alle 24 al Palazzo del Cinema con la sezione Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura e la proiezione di Tutta colpa di Giuda, girato nel 2008 da Davide Ferrario. Si può mettere in scena la Passione senza Giuda? A questa domanda risponde il regista Davide Ferrario con un film che tenta di riscrivere la "storia per eccellenza" per offrire una personale riflessione sulla religione. Un tema complesso sviluppato all'interno di un penitenziario, allo stesso tempo cornice e fulcro di un racconto che intreccia alla riflessione filosofica implicazioni umane tali da oltrepassare i limiti di un film sul carcere. Il coraggio del regista si evince già da queste scelte narrative, ma lo si avverte ancor più prepotentemente guardando e ascoltando quella che il sottotitolo ci preannuncia essere una "commedia con musica".

A seguire il programma completo:
Kinemax Gorizia / Sala 2
La scrittura in/difesa: i bambini e la guerra
Ore 10.00 "Sciuscià"
di Vittorio De Sica 1946

Kinemax Gorizia / Sala 2
Spazio Off
Ore 12.00 "Pranzo di ferragosto"
di Gianni Di Gregorio 2008

Kinemax Gorizia / Sala 2
Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader
Ore 14.00 "Pickpocket - Diario di un ladro"
Di Robert Bresson 1959

Kinemax Gorizia / Sala 2
Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader
Ore 16.00 "American Gigolo"
Di Paul Schrader 1980

Palazzo del Cinema
Ore 18.00 tavola rotonda con il Premio all'Opera d'Autore Paul Schrader, Giona A. Nazzaro, Leonardo Gandini e Roy Menarini. L'incontro costituirà l'occasione per presentare il volume, La luce della scrittura. Schrader critico, sceneggiatore, regista, curato da Roy Menarini ed edito da Transmedia in occasione del Festival.

Parco Coronini Cronberg
La scrittura in breve
Ore 21.00 "Muto"
di Blu 2009
a seguire
Premio all'Opera d'Autore: Paul Schrader
"Adam Resurrected"
di Paul Schrader 2008
il film viene presentato in anteprima nazionale

Kinemax Gorizia / Sala 2
Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura
Ore 24.00 "Tutta colpa di Giuda"
Di Davide Ferrario 2008

Per informazioni www.amidei.com

(20 Luglio 2009)


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