IL MEDFILM FESTIVAL TORNA NELLA CAPITALE DAL 6 AL 16 NOVEMBRE.
UN'OCCASIONE PREZIOSA PER SCOPRIRE CINEMATOGRAFIE GEOGRAFICAMENTE VICINE MA SPESSO INACCESSIBILI CHE INVECE CONTINUANO A REGALARE EMOZIONI E IMPORTANTI CONFERME.
E' stato presentato a Roma, al Palazzo delle esposizioni, la quattordicesima edizione del MedFilm Festival.
Un Festival speciale, che dalla sua creazione nel 1995 in occasione del Centenario del Cinema, è stato fedele al suo obiettivo: promuovere il dialogo interculturale tra le due sponde del Mediterraneo attraverso le cinematografie del nord e del sud, per affrontare insieme temi fondamentali come l'immigrazione, l'integrazione i mutamenti di una nuova Europa, la lotta al razzismo e alla xenofobia, la difesa dei diritti dell'uomo.
Temi forti che danno a questa 14esima edizione, realizzata nell'Anno Europeo del Dialogo interculturale, una valenza ancora più significativa. Un lavoro determinato e appassionato quello del MedFilm che prendendo spunto dall'attualità, lega cinema e realtà in un racconto che parte dalle sponde del Mediterraneo ed esplora i nuovi confini dell'Europa, portando a Roma un ricco programma di lungometraggi, corti e documentari.
Un passo in più verso la comprensione dell'altro grazie alla folta messe di film , 177 tra lungometraggi, corti e documentari, 40 anteprime nazionali tra lungometraggi e documentari, per la maggior parte in anteprima.
Ad inaugurare il Festival, il 6 novembre al cinema Embassy, il film "Sonbahar" (Autunno), coproduzione turco-tedesca del regista turco Özcan Alper. I
I luoghi del festival saranno il cinem Embassy, il Palazzo delle esposizioni, Villa Medici e il Teatro dei Dioscuri (per una programmazione completa conviene comunque visitare il sito: www.mediafilmfestival.org)
Il concorso ufficiale presenta dodici pellicole. La categoria tradizionalmente riservata al Mediterraneo quest'anno per la prima volta si estende fino al cuore del Medio Oriente con la presenza dell'Iran, con il film "Seh Zan" (Tre donne), della regista Manijeh Hekmat, una delle figure più vitali del cinema iraniano. Presenti poi il palestinese Rashid Masharawi, con il suo ultimo intenso film "Eid Milad Laila" (Il compleanno di Laila), insieme a due titoli scelti tra gli European Film Award candidati agli Oscar 2009: per la Macedonia "Jas sum od Titov Veles" (Nata a Titov Veles) della talentuosa regista Teona Strugar Mitevska, e "Teško je biti fin" (È difficile essere onesti), opera seconda del bosniaco Srdan Vuleti? che sorprende per intensità e messa in scena.Fra gli altri titoli del Concorso la commedia egiziana campione d'incassi al box office "Hassan wa Morqos" (Hassan e Morqos) di Rami Imam, che vede insieme due star assolute come Omar Sharif e Adel Imam; la co-produzione italo-spagnola "Las 13 rosas" (Le 13 rose) di Emilio Martinez Lazaro interpretata da un cast internazionale tra cui i nostri Gabriella Pession, Enrico Lo Verso e Adriano Giannini. Ancora Balcani con "Iza Stakla" (Attraverso lo specchio), il nuovo film di Zrinko Ogresta, fotografia sull'ipocrisia della classe borghese emergente nella Croazia di oggi.
E poi le bizzarre avventure di Yacine, stralunato e candido algerino trapiantato in Francia alla ricerca di una sua identità in Andalucia di Alain Gomis; di Sofia, adolescente marocchina cresciuta in Francia disorientata dal ritorno in Marocco in Française di Souad El Bouhati, e Adhen-Dernier Maquis, terza parte della trilogia sull'Islam in Francia del franco-algerino Rabah Ameur-Zaimeche.
A rappresentare l'Italia in Concorso sarà Mar Nero, opera prima di Federico Bondi, che è valso il Pardo d'oro al Festival di Locarno a Ilaria Occhini come miglior attrice.
MedFilm Festival vuol dire anche Premio Eurimages Italia, assegnato nell'ambito del concorso Eurimages Italia-Nuova Europa dedicato alle coproduzioni realizzate con il sostegno di Eurimages, un viaggio culturale e umano dentro la Nuova Europa; vuol dire Premio Italia nel Cinema del Concorso Nazionale, un premio assegnato da una giuria di giornalisti della stampa estera, che vede in lizza 6 lungometraggi, opere prime o seconde di registi italiani, e Premio Open Eyes del Concorso Documentari, curato dall'autore e regista Angelo Loy che vedrà lavorare assieme, nella giuria presieduta dalla fotografa Letizia Battaglia, una regista palestinese, Alia Arasoughly e la video artista israeliana Tarin Gartner. Al loro lavoro il Festival dedica proiezioni speciali. Spazio ai nuovi linguaggi del cortometraggio con il Premio Methexis, assegnato da una giuria speciale presieduta da Angelo Loy e composta da 10 studenti provenienti dalle scuole nazionali di cinema dei altrettanti paesi, assieme ad una giuria di detenuti del carcere di Civitavecchia. Un'iniziativa giunta all'ottava edizione per promuovere, attraverso i protagonisti del cinema di domani, il dialogo interculturale, la cooperazione e la pace tra culture diverse.
Insomma, per chi è lontano da una concezione dei festival basata sui red carpet, ma preferisce quella che vede al centro della manifestazione l'avvicinamento tra autori e pubblico, questa è un'ottima occasione.
Andrea D'Addio
(17 Novembre 2008)
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