GIOVANNI CODA PRESENTA BIG TALK-L'AMOR QUE DESUNE
L'INCERTEZZA REGNA SOVRANA ED IL PRESENTE SVANISCE SCANDITO DALL'OROLOGIO CHE NE DETERMINA L'INESORABILE FINE SENZA PER QUESTO DARCI ALCUNA RASSICURAZIONE. GIOVANNI CODA
Il 22 GIUGNO 2007 alle ore 21.00 presso i locali del CineTeatro Alkestis in via Loru 31 a Cagliari la A.c. Labor presenta, IN PRIMA INTERNAZIONALE, il nuovo film del regista Giovanni Coda dal titolo BIG TALK-L'AMOR QUE DESUNE, ispirato alla vita dell'incisore argentino Oscar Manesi e della pittrice messicana Frida Khalo, prodotto da V-art International, dall'HN-System-B- Tokyo, dal Centro d'Arte Moderna di Madrid, da Giovanni Coda e dall'A.c.Labor di Cagliari.
Il film verrà riproposto sabato 23 e domenica 24 giugno sempre alle ore 21.00 nei locali del CineTeatro Alkestis.
Introduce il film il giornalista e critico letterario Marco Dotti
"Big Talk è l'ultima opera audiovisuale di Giovanni Coda, che, a distanza di due anni da One Tv Hour, ripropone la sua poetica della dissoluzione/assoluzione del corpo in una nuova forma.
L'artista messicana Frida Khalo è il centro di BT: il suo corpo è punto di partenza e di arrivo. Quel corpo prigioniero di sé stesso, della malattia invalidante e mortificante, ma nel contempo libero, esplosivo, che divora mentre si auto-divora.
Insieme a Frida c'è Oscar Manesi, uno dei più grandi incisori argentini vissuto a cavallo tra due secoli (XX e XXI), il cui corpo-memoriale portava i segni di una vita vissuta fino in fondo, i cui episodi salienti avevano lasciato segni profondi incidendo parole di fuoco sulle pagine di pelle. E sullo sfondo di queste vite lontane nel tempo ma vicine per l'intensità con cui sono state vissute c'è il mondo: il mondo con la sua bellezza ed il suo orrore, le sue promesse e la sua ipocrisia, il suo paradiso in cielo e l'inferno in terra.
Frammenti del diario di Frida Khalo si intrecciano con frammenti del "diario" di Internet, in un susseguirsi di reale ed irreale, di vera finzione e finta verità.
Big Talk è una riflessione intelligente, poetica, goliardica, a tratti "dura" e spiazzante su ciò che accade nel mondo, sia quello che si muove all'interno di ciascuno e sul quale è ancora possibile agire, sia quello all'esterno, nel quale ormai ogni tentativo di risoluzione si trasforma in uno scontro tra "bene" e "male". Francesca Falchi (TEOREMA- Aprile 2007)
Oscar Manesi (Co-sceneggiatore di Big Talk)
Oscar Manesi, artista argentino, nasce a Rosario nel 1942. Dopo aver ottenuto il diploma presso la Escuela de Bellas Artes a Buenos Aires, giunge a Madrid nel 1976 dove diviene uno dei fondatori del gruppo culturale Quince. Nel 1979 fonda il proprio atelier destinato all'insegnato e alla realizzazione di opere grafiche per gallerie ed istituzioni pubbliche e private. A partire dal 1989 è professore associato di incisione presso la Facultad de Bellas Artes dell'Università di Salamanca. Nel 1998 riceve il "Primer Premio Nacional de Grabado" della calcografia nazionale di Madrid con l'opera "Paisaje de guerra".
Mario Merlino (Co-sceneggiatore di Big Talk)
Mario Merlino nasce a Buenos Aires nel 1948. Laureato in lettere presso la Universidad Nacional del Sur (Bahía Blanca), ha convalidato la sua laurea in Spagna in Filologia Spagnola presso la Universidad Complutense di Madrid. E' scrittore e traduttore di opere scritte in portoghese, in francese, catalano e italiano ed è specializzato in traduzioni di autori inglesi. Ha tradotto, tra gli altri, Jorge Amado, Clarice Lispector, Lygia Bojunga Nunes, Ana Maria Machado, Nélida Piñón, João Ubaldo Ribeiro, Eça de Queirós, Mia Couto y António Lobo Antunes; Gianni Rodari (La grammatica della fantasia; Il libro degli errori, adattamento in casigliano di un testo costruito a partire dagli errori ortografici in italiano; Chi sono io?) e Natalia Ginzburg; Allen Ginsberg, (con il quale ha condiviso, insieme a Pilar González España, il recital realizzato presso il Círculo de Bellas Artes a Madrid nel 1994). Finalista del Premio Nacional de Traducción per l'anno 2003, nel 2004 ha ricevuto il Premio Nacional per la miglior traduzione per Auto de los condenados, di António Lobo Antunes. Codirige la rivista Vasos comunicantes. E' presidente dell'ACETT (Sección Autónoma de Traductores de Libros de la Asociación Colegial de Escritores). E' critico letterario per le riviste Letra Internacional, Cuadernos Hispanoamericanos, e per i quotidiani spagnoli Informaciones e El País, così come in riviste argentine, paraguaiane e brasiliane.
Cast
Evelina Bassu Antonio Borriello Anna Brotzu Lalla Boscu Aldo Canessa Nunzio Caponio Andreina Del Raso Marcello Enardu Francesca Falchi Max Guns Dirk Kastner Lucidosottile Oscar Manesi Daniele Meloni Tiziana Martucci Annamaria Musio Marek Novak Fabio Oppo Cicci Orsi Sergio Piano Rosalba Piras Assunta Pittaluga Tiziano Polese Welinton Prazeros Costa Giulia Satta Eliah Serrano Luca Sorrentino Guido Tuveri Varitmés Jorge Vera Stefania Zaccheddu
Voci Narranti
Ivan Bouche Caramès Nunzio Caponio Giovanni Coda Francesca Falchi Maura Grussu Mario Merlino Giampietro Orrù
Soggetto e sceneggiatura
Giovanni Coda Francesca Falchi Oscar Manesi Mario Merlino Pier Franco Zappareddu
Direttori della Fotografia
Giovanni Coda (Italia) Etienne System-B (Giappone) Raffaele Mandis (Italia) Guillermo Saintz-Quiroga (Spagna)
Montaggio
Nicola Ambu e Giovanni Coda
Musiche originali
Emanuel Hovhannysian Gianluca Pischedda Irma Toudjian
Coreografie
Assunta Pittaluga Simonetta Pusceddu Guido Tuveri Varitmés
Editing Audio
Studio Area 3
Ingegnere del Suono
Simon Balestrazzi
Teatri di Posa
Akróama (Monserrato) Alkestis (Cagliari) Galleria d'arte Moderna (Madrid) Località Funtanas Beccias (Nuraminis)
(21 Giugno 2007)
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