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Udine, aprono le tre sale di “VISIONARIO”.

UNA INTERA PARETE DECORATA DA GIANLUIGI TOCCAFONDO PER L’INAGURAZIONE, PREVISTA I PRIMI DI GENNAIO

“il vero realista è il visionario” Federico Fellini

Udine] Dopo 12 anni il sogno diventa realtà. L’impegno finanziario del Comune, giustificato dalla trentennale presenza del Centro Espressioni Cinematografiche sul territorio udinese e della provincia, ha portato alla nascita di un nuovo spazio per la cultura in centro città. Si chiama Visionario ed è molto più di un cinema. A partire da sabato 18 dicembre sarà un grande centro dedicato alle arti visive. Al suo interno: tre sale cinematografiche (intitolate agli storici cinematografi cittadini oggi scomparsi: Astra, Minerva e Eden), un ampio spazio espositivo (con una parete di oltre 20 metri e un’area plasmabile di 200 metri quadri per meglio accogliere le mostre), un Internet bar (110 metri quadri coperti), una mediateca (che sarà attivata dal 2005), una sala incontri/conferenze e un bookshop con novità librarie (oltre 700 titoli internazionali scelti in differenti ambiti - fotografia, arte contemporanea, pittura, architettura, illustrazione, videoclip e videoarte - ai quali si aggiunge una vasta selezione di DVD - 500 titoli, verificati qualitatamente per contenuti e resa tecnica, che spaziano dai classici della storia del cinema ai più noti film popolari italiani fino alle cinematografie asiatiche).

L’edificio è dotato inoltre dei più recenti ritrovati della tecnologia: sistema WI FI in ognuno dei locali, dolby surround EX per le tre sale, estrema potenza luminosa per le lampade di proiezione (la resa dell’immagine cinematografica particolarmente pulita e brillante è dovuta all’elevata potenza delle lampade di ognuno dei 5 proiettori che riproducono nelle tre sale il miglior rapporto luminosità/schermo che si possa trovare sul territorio).

L’investimento del Comune è stato complessivamente di 3 milioni di euro ai quali si aggiunge il privato finanziamento della Associazione Centro per le arti Visive che ha contribuito con iniziali 150.000 Euro. I lavori di ristrutturazione dell’edificio, secondo il progetto di restauro filologico curato dall’architetto Leonardo Miani, sono iniziati il 10 settembre del 2002 per terminare nel novembre scorso. Lo stabile, che ripropone un’architettura razionalista anni Trenta, ricordiamo porta la firma illustre dell’architetto Ermes Midena.

Così rinato, il nuovo spazio cittadino di via Asquini 33, allacciandosi nel nome, allo specifico dell’arte cinematografica, alla magia, all’artificio, all’immaginazione e all’idea dell’invenzione fantastica, vuole essere, nella sostanza, espressione di un sentimento idealista, utopico, sognatore; un luogo fuori dal comune, originalissimo, non costretto nelle rigidità e nei ritmi dei grandi complessi a multisale - fabbriche di fatturato, supermercati del cinema - bensì un posto da vivere e assorbire come totalità e in assoluta autodeterminazione. E, in linea con questo principio, come prima giornata di attività, sabato 18 dicembre, è prevista una no-stop di proiezioni cinematografiche per oltre 20 ore di cinema durante le quali ognuno troverà il proprio migliore orario per assistere ai film, per leggere un libro, per ascoltare della buona musica al “bar visionario” del primo piano.

Il via sarà dato alle ore 10.00 con tre titoli in prima visione: il classico di Jane Austen in salsa bollywood Matrimoni e pregiudizi” di Gurinder Chada (Sala Astra, 300 posti) il musical Il Fantasma dell’opera di Joel Schumacher (Sala Minerva, 60 posti) e il potente Camminando sull’acqua dell’isrealiano-newyorkese Eytan Fox (Sala Eden, 40 posti).

Un nuovo luogo fisico, dunque, unico in città ma anche in Italia, dove fare e ospitare cultura; arti visive e proiezioni cinematografiche, video e mostre, intrattenimento e formazione; luogo espressione di un patrimonio di conoscenze capace di nuove acquisizioni. Per il Centro Espressioni Cinematografiche che ne gestirà la programmazione di cinema, un ampliamento delle proprie potenzialità, un rinnovamento all’insegna della tradizione, un modo per incrementare la propria proposta di cinema di qualità che da sabato, comprendendo anche il Cinema d’Essai Ferroviario, potrà così essere inserita e potenziata in una vera e propria rete cittadina costituita da 4 schermi.

Per La Cineteca del Friuli - che assieme al Centro Espressioni Cinematografiche e al Comune di Udine fa parte della nuova realtà associativa Centro per le Arti Visive che avrà il compito di dirigere complessivamente l’intera struttura – non solo un luogo per poter mostrare (nella Sala Minerva) i propri gioielli restaurati e salvati dal logorio del tempo, ma anche un modo concreto per poter sviluppare una sorta di laboratorio di idee sul cinema la sua storia e la sua preservazione.

Visionario avrà il compito e il dovere di dialogare con il territorio, con le diverse forme d’arte, con i festival cinematografici regionali; la programmazione cinematografica si arricchirà grazie ai capolavori del cinema muto e ospiterà accanto al Giovanni da Udine, anche il Far East Film Festival; lo spazio espositivo, da subito attivo, offrirà di volta in volta mostre d’arte, fotografia, illustrazione e fumetto. La prima esposizione prevista per i primi giorni di gennaio vedrà le immagini di un film epocale, Gli ultimi di Vito Pandolfi e David M. Turoldo, rilette e interpretate da Gianluigi Toccafondo.

Un regalo di inestimabile valore che l’artista ha voluto donare al C.E.C.; regalo che si aggiunge all’ altra opera permanente che verrà ufficialmente inaugurata dai primi di gennaio: una intera parete (sviluppata su tre piani per oltre 10 metri di altezza) ricoperta da manifesti storici estrapolati dall’archivio, tutto d’Essai, del Cinema Ferroviario.

I poster (una settantina di immagini) raccontano la storia di un trentennio di esercizio cinematografico e si riferiscono a classici della storia del cinema (da I tre colori di Kiewslowski a Underground di Emir Kusturica, da L’infernale Quinlan di Orson Welles a Gli Spietati di Clint Eastwood); ora, grazie al colore e alle pennellate di Toccafondo, sono stati trasformati in nuove e preziose opere d’arte che, come magiche visioni, troveranno spazio nell’atrio del cinema a testimoniare l’unicità e la raffinatezza del tocco di questo artista. Una parete visionaria!

Il futuro culturale della città di Udine, grazie “alla messa in moto” di questo nuovo polo sarà quindi completamente ridisegnato. Ufficio stampa/C.E.C.

(27 dicembre 2004)


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