Napoleon Dynamite
Dopo aver spopolato negli States arriva anche da noi Napoleon Dynamite, riccioluto biondino dagli occhiali più spessi di un cannocchiale, accese magliette con gli unicorni, spalle a stampella e voce "bofonchiosa".
Deriso e sopraffatto dai propri compagni della Preston High school, Napoleon vive da emarginato a casa della nonna assieme ad un fratello trentunenne capace di passare intere giornate davanti al pc per chattare. Il normale e tranquillo tran-tran quotidiano muta un pochino quando la nonna si fa male ad una gamba ed ad accudire i due fratelli arriva l'altrettanto stravagante zio Rico e Napoleon fa amicizia con la vicina di casa Deb e col nuovo arrivato studente messicano Pedro. I tre ragazzi, assieme, troveranno il proprio equilibrio in un mondo che a prima vista sembrava non includerli…
Negli Stati Uniti Napoleon Dynamite è diventato un vero e proprio "fenomeno" sociale. "La rivincita dei nerds" (che nello slang stelle e strisce significa appunto "sfigati") versione nuovo millennio. Come è solito delle società che corrono, rincorrono e lasciano ai margini chi al proprio interno non riesce a seguire questi tempi iperaccelerati, appena si dimostra che l'alienato riesce a vivere tranquillamente con se stesso nonostante tutto e tutti, lo si erge a "mito", modello da lodare e imitare (copertine, talk show e ospitate televisive per il protagonista Jon Heder). Si gioca sul senso di colpa di chi da sempre ghettizza e giudica: "Non si può parlar male dell'emarginato!". E così questo film asettico, sostanzialmente vuoto, che poco diverte (le risate si contano sul palmo di una mano) e altrettanto appassiona, trova nell'esorcizzazione sociale di uno stereotipo per antonomasia negativo (lo sfigato), il proprio, grande, parafulmine.
C'è sicuramente un fondo di realismo nel personaggio di Napoleon (e in quello del fratello Kip), ma nulla di rivoluzionario, né di profondo. E così l'idea che sia l'ennesimo prodotto studiato a tavolino ( comprensivo di look, manie e stravaganze falsamente "casual") da MTV per essere bruciato velocemente dalle masse come la miccia di quella dinamite che Napoleon inspiegabilmente porta come cognome, diventa purtroppo più che un sospetto (comunque minore per importanza a quello relativo gli occhi del protagonista: ce li ha?).
La frase:
Le mangi le crocchette?
-No
-Me le presti?
Andrea D'Addio
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