Comic movie
Sorvoliamo sull’ignobile titolo italiano – che vorrebbe far passare per "comico" il significato del sostantivo anglofono "comic", ovvero "fumetto" – per precisare immediatamente che esistono due versioni di questa compilation di episodi da ridere popolata in maniera incredibile di cast all star: una ovvero quella uscita sia nelle sale USA che in quelle italiane, che ha per collante Dennis Quaid nel ruolo di uno sceneggiatore fallito impegnato a proporre storie assurde a un produttore con le fattezze di Greg Kinnear, e un’altra in cui due adolescenti spingono un coetaneo a cercare sul web un film proibito al fine di vendicarsi di un passato pesce d’Aprile.
Detto questo, sotto la regia di Peter Farrelly, anche produttore dell’insieme e responsabile del segmento che vede Halle Berry e Stephen Merchant alle prese con un gioco di obbligo o verità caratterizzato da penitenze portate all’estremo, si parte dalla serata a cena tra Kate Winslet e Hugh Jackman, il quale presenta due testicoli sul collo (!!!).
Poi, prima di passare alla disgustosa prova d’amore chiesta dalla Anna Faris della saga "Scary movie" al fidanzato Chris Pratt diretti dallo Steve Carr responsabile de "L’asilo dei papà" (2003), abbiamo la particolare coppia di genitori formata da Naomi Watts e Liev Schreiber davanti alla macchina da presa di Will Graham.
Autore di "Innamorati cronici" (1997) e "Un marito di troppo" (2008), invece, Griffin Dunne firma "Vanessa", incentrato sul grottesco incontro "romantico" del commesso di supermercato Kieran Culkin con la sua ragazza Emma Stone, che precede lo speed dating tra supereroi orchestrato da James Duffy sfruttando, tra gli altri, Jason Sudeikis, Justin Long e Uma Thurman nei costumi di Batman, Robin e Lois Lane.
E si prosegue con "iBabe" di Steven Brill, in cui Richard Gere è il presidente della società che produce un lettore musicale a forma di donna nuda, e Chloë Moretz per la prima volta in preda al ciclo mestruale a casa del suo ragazzo.
Un mini-brano, quest’ultimo, che vede alla direzione la stessa Elizabeth Banks che ritroviamo come attrice, accanto al transformersiano Josh Duhamel, in "Beezel" di James Gunn, posto dopo i titoli di coda e volto a fondere un gattaccio animato e live action per fornire un violento attacco agli assurdi comportamenti di determinati amanti degli animali.
Senza dubbio, uno dei pochissimi momenti divertenti di un’operazione che, comprendente anche finti spot pubblicitari, Terrence Howard diretto da Rusty Cundieff in aria di parodia dei film sportivi traboccanti politically correct e "Happy birthday" di Brett Ratner, con l’accoppiata Seann William Scott-Johnny Knoxville interessata ad impadronirsi dell’oro del leprecano Gerard Butler, non sembra affatto distaccarsi, nel risultato, da analoghi precedenti esempi di celluloide come il pessimo "The ten - I dieci comandamenti come non li avete mai visti" (2007) di David Wain.
Tanto che, in mezzo all’infinità di volgarità e comicità per dementi destinate a generare esclusivamente noia, viene spontaneo pensare che anche a Hollywood la crisi d’inizio terzo millennio sia fortemente sentita, considerato il coinvolgimento di così tanti nomi noti e, addirittura, premi Oscar!
La frase:
"Non potrebbe essere più esplicito di così".
a cura di Francesco Lomuscio
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