L'ultima vacanza
Nella nuova commedia di Wayne Wang, Queen Latifah indossa i panni della sfortunata, ma comunque allegra, Georgia che scopre di avere un cancro in fase avanzata e che gli restano da vivere appena tre settimane.
Georgia decide così, senza lasciarsi prendere troppo dalla disperazione, di lasciare la sua attività di commessa e cuoca provetta e di concedersi un'ultima, spumeggiante, vacanza in Europa... e chissà che non riesca pure a mettersi definitivamente a dieta!
Remake di una frizzante pellicola dai toni briosi e ottimisti degli anni '50, "Last holiday" è un vero e proprio inno alla vita fatta di azioni spericolate, come lanciarsi con il parapendio o puntare lo stesso numero per tre volte di seguito alla roulette, e rilassanti piaceri quotidiani, il cibo e i massaggi davanti a tutti. Azioni surreali e spassose per ricordarci che davvero la speranza, e la voglia di vivere, è l'ultima a morire. Wang, che prima di questo aveva diretto altri film di medio richiamo, pur non introducendo niente di nuovo nel genere, dirige con mano sicura e dimostra di possedere ottime capacità nel gestire i tempi della commedia. I primi piani sulle espressioni della prima attrice valgono da soli il film. Astuto.
Già vista in "Chicago", Queen Latifah dà letteralmente il meglio di sé in una storia rocambolesca, che a tratti ricorda le "vacanze" dei Vanzina, e percorsa sul limite sottile della follia. Grandiosa. Al suo fianco Timothy Hutton, LL Cool J, e il colossale Gerard Depardieu, tutti in parte e ispirati in una pellicola che, comunque, non richiede performance particolari. Simpatici.
"Last holiday" non è certamente un film "importante": non possiede nemmeno lontanamente il peso specifico di pellicole come "Syriana", o "Crash" usciti recentemente. E neppure vuole toccare tasti più intimi e profondi della coscienza come nel caso di commedie come "Prime", volendo rimanere volutamente sul piano della leggerezza fine a se stessa. Malgrado quindi l'assenza di profondità, "Last holiday" risulta essere comunque un titolo allegro, godibile, ottimista e certamente non privo di retorica, ma per una volta, ci sentiamo di dire, che questo non pare essere un male...
La frase: "...devo prima mettermi a dieta...!".
Diego Altobelli
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