FilmUP - Recensione: La rivincita delle bionde

La rivincita delle bionde
Lustrini, piume di struzzo, seta, manicure, parrucchiere, shopping, sono questi i dettami di Cosmopolitan, sono queste le uniche leggi che conosce Elle Woods (Reese Witherspoon - L'uomo della luna). Questo almeno fino alla sera in cui Warner (Matthew Davis - Perl Harbor) la invita a cena, non per donarle un fantastico anello da sei carati, come lei aveva sognato, ma per lasciarla, in quanto è "troppo bionda e non abbastanza seria" per il suo futuro da politico. Elle, determinata a non mollare, decide di dimostrare a Warner ciò di cui è capace. Aiutata da un video girato da un membro della famiglia Coppola, riesce a farsi ammettere alla facoltà di legge di Harvard. Qui, in un ambiente "ostile", fatto solo per "persone noiose e brutte", Elle riesce a dimostrare quanto vale restando se stessa, e coinvolgendo nelle sue bizzarre battaglie tutto il campus.
La rivincita delle bionde, è una commedia brillante, simpatica, in cui la parte del leone è giocata magistralmente dalla bellissima ed esilarante Reese Witherspoon.
Il look di tutta la pellicola riflette l'approccio iper-colorato di Elle alla vita: è proprio il caso di dire "la vie en rose". Tutto ciò che circonda la protagonista è rosa, fuxia, sgargiante. Anche il suo Chihuahua, Bruiser non disdegna mises da vero divo, copiando in tutto e per tutto quelle della sua padroncina!
Fra il cast, il sex-symbol Raquel Welch, in un cammeo in cui dimostra a tutti la sua intramontabile bellezza.
Il film, spiritoso e brioso riesce a catapultare lo spettatore in un mondo eccentrico, poco reale, ma mai noioso.
Le musiche, sempre pertinenti ed in sincronia perfetta con le scene, vanno da "Sex machine" di James Brown a "Every little thing she does is magic" di Sting, con l'effetto di enfatizzare ogni passaggio.
La sceneggiatura, di Karen McCullah Lutz e Kirsten Smith (10 cose che odio di te), ha trasformato il romanzo di Amanda Brown, da cui è tratto il film in una commedia carica di umorismo, ricca di riferimenti alla cultura popolare e di modi di dire di oggi.
Consigliato a tutte le bionde che si sentono discriminate.

Teresa Lavanga

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