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L'amore buio
Il mondo giovanile torna ad interessare il cinema, i tormenti dell’età adolescenziale si intrecciano, come sempre, con il grande sentimento dell’amore, ma questa volta è un amore diverso, confuso, scaturito da una violenza carnale. Luce e ombra si intrecciano e si fondono, in un sordo, continuo e tormentoso rincorrersi sullo sfondo della città di Napoli. Antonio Captano, ispirandosi a fatti di cronaca, cerca di analizzare i risvolti e le conseguenze che possono nascere nell’animo di due ragazzi le cui vite, nonostante il tempo, sono definitivamente legate da un sottile filo rosso. E’ un’opera drammatica e lirica caratterizzata da lunghi silenzi spezzati dalla musica e dalle parole, silenzi che vogliono descrivere e rappresentare i sentimenti confusi, i tormenti, i desideri, la disperazione di queste due persone. Ciro, interpretato da Gabrile Agrio, è un ragazzo di sedici anni che si fa coinvolgere dai giochi dei suoi compagni arrivando a violentare la giovane adolescente Irene (Irene De Angelis). Il ragazzo però, nonostante appartenga ad una classe sociale degradata, a contatto stretto con la camorra, dove per vivere bisogna per forza essere legati a qualche famiglia, ha un animo sensibile, riesce a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, così il giorno dopo la violenza arriva a denunciare se stesso e i suoi amici dell’abuso sessuale, infrangendo la barriera dell’omertà. Il suo mondo negli anni successivi è quello ovattato del carcere di Nisida, una vita diversa fatta di regole da cui cerca di scappare, di rifiutare, ma qualcosa dentro di lui lo tormenta e rende questo periodo ancora più difficile da vivere: il tormento per ciò che ha fatto. Lentamente Ciro cambia rendendosi conto della differenza che esiste fra un rapporto sessuale e l’amore, cerca il perdono da parte di Irene. Irene, ragazza elegante ed educata appartenente all’ambiente borghese, a cui Ciro ha stravolto la vita e il carattere, infatti, dal giorno dello stupro ella non accetta più il suo corpo e non riesce più a sorridere, tormentata nei sogni dal ricordo. L’amore, il tormento, il dolore e il perdono sono gli elementi cardine su cui ruota il film, il desiderio sordido di una violenza, la differenza sociale non ferma i due giovani che lentamente cominciano a provare un sentimento di affetto reciproco. A far da sfondo a questa storia è la città di Napoli, sempre presente nella filmografia del regista, che diventa al tempo stesso protagonista silenziosa ed elemento costitutivo dell’opera con i suoi tesori, la sua complessa stratificazione sociale, con il suo degrado, con i suoi affanni, i suoi colori e le sue sottili sfumature. Vi è una grande attenzione per la fotografia con un’attenzione estetica marcata per sottolineare la differenza degli ambienti sociali opposti dei due giovani. Un plauso agli attori di contorno come Luisa Ranieri e Corso Salani, recentemente scomparso, Fabrizio Gifuni e soprattutto Valeria Golino che interpreta il ruolo della brutta psicologa del carcere dal viso ben poco curato. "L’amore buio" è un invito ai giovani ad avere coraggio e combattere il modo comune di sentire e pensare, spronando i giovani a lavorare insieme per cambiare il mondo che li circonda, un invito che viene rappresentato e sintetizzato nel discorso che Don Luigi Merola tiene ai giovani ospiti del carcere.
La frase: "L’amore se ci pensate è come la benzina che fa muovere i nostri corpi".
Federica Di Bartolo
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