L'allenatore nel pallone 2
Sulla scia del successo ottenuto con la riproposizione in dvd di film degli anni 80’ all’epoca reputati di serie B nonostante le sale piene, da qualche anno i produttori italiani ne stanno producendo i relativi sequel o remake nella speranza di cavalcare l’onda. Logico quindi che dopo il ritorno di Er monnezza, del Diego Abatantuono eccezziunale veramente e delle mandrakate di Gigi Proietti non si potesse continuare questo trend senza ritirare fuori dal cassetto uno dei personaggi d’allora più citati ancora oggi dalla gente comune: Oronzo Canà.
Il perché è presto detto: se quando fu realizzato il primo “L’allenatore nel pallone” era il 1984 e si usciva da un periodo che aveva regalato assieme calcio-scommesse e mondiale, adesso si è più o meno nella stessa situazione.
Coincidenza o meno che sia, il famoso mister interpretato da Lino Banfi è uno dei pochi personaggi capaci di far avvicinare al calcio quel tipo di divertimento disimpegnato che dovrebbe regnare sempre in ogni stadio. Il secondo episodio sulle avventure della Longobarda e del suo Oronzo Canà riesce infatti nel difficile compito di far rientrare tutta quella quotidianità calcistica che va dalle trasmissioni televisive troppo seriose alle solite affermazioni fax-simile di giocatori e allenatori, all’interno di un concetto di giocosità e gioia che troppo spesso i reali interpreti non si preoccupano di perseguire.
Un pò collage di figurine famose e un pò nostalgico nel suo continuo citare non solo i nomi, ma anche gli snodi narrativi del prequel, “L’allenatore nel pallone 2” riesce comunque a divertire grazie alla comicità innata di Banfi (cui gli anni lontano dallo schermo non hanno nuociuto, anzi...) e ad una sceneggiatura che seppur spesso tirata per i capelli e certamente non da scuola di cinema, è ottima nel ricercare la risata attraverso battute e situazioni mai volgari o fuori luogo.
Ne esce un prodotto volutamente artigianale nella fattura, ma che proprio per questo si fa apprezzare per la propria genuinità, il proprio rispetto verso i fan di allora (che poi sono gli stessi di oggi) e verso quel pubblico che anche se si affacciasse solo ora su questi lidi, potrà comunque divertirsi. A patto, logico, che non si abbiano aspettative di grande cinema d’autore e si abbia un pò di competenza per quanto riguarda l’argomento calcio (e si possa godere quindi dei continui camei e autoironia dei calciatori famosi presenti). In caso contrario, inutile recarsi in sala per poi scagliare la solita pietra a sfavore di film del genere.
Tante le nuove battute di Oronzo. Forse non saranno da ricordare come la B-Zona, ma le varie “Sta cambiando religione, sta per diventare eunuco”, “Mortavski vostri”. “Sono invecchieto, sono ingrasseto, ma sono ancora arrapeto”, “Prima mi date u’pesc e poi ti do u’cash” o quella citata a fine recensione (forse il momento più riuscito del film ) non mancano il proprio obiettivo.
Ps: Nonostante alcune voci che lo volevano nel cast, il Moggi che si vede di spalle non è lui. Pare che il suo agente Lele Mora volesse un ruolo più importante per il proprio assistito rispetto al paio di battute offertegli.

La frase: "Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Lotito".

Andrea D’Addio

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