I babysitter

Tratto dall'omonimo film francese, I babysitter è un remake diretto da Giovanni Bognetti al suo primo lungometraggio, ma con una solida esperienza come sceneggiatore (autore di Belli di papà del 2015). Il film apportando alcune modifiche alla versione francese, per adattarlo al gusto nostrano, mantiene intatto il nucleo centrale della storia e l'originalità di girare in soggettiva gran parte della pellicola.
La storia molto semplice vede Andrea (Francesco Mandelli), umile impiegato del ricco e potente capo Gianni Porini (Diego Abatantuono) alla testa di un'agenzia che cura gli interessi dei calciatori. Il timido Andrea si ritrova suo malgrado a fare da babysitter al figlio del suo capo, il piccolo Remo (Davide Pinter) per sostituire il forfait dato all'ultimo minuto dalla babysitter e permettere al Porini e gentil signora (Francesca Cavallin) di godersi un lungo week-end. Il risultato, dopo essersi scontrato con il giovanissimo Remo subito ostile all'imbranato Andrea, è ritrovarsi a passare il giorno del suo compleanno nella sontuosa villa del capo a giocare con il bambino, annullando la prevista festa con gli amici. Ma i sui migliori amici sono decisi a tutto e all'improvviso Andrea si ritrova alla soglia della porta di casa del suo capo, gli amici pronti a festeggiare nonostante tutto.
Gli eventi precipitano rapidamente e Aldo (Paolo Ruffini) e Mario (Andrea Pisani) riusciranno a trasformare la casa in una incredibile festa con centinaia di invitati compresa la bella Sonia (Simona Tabasco) della quale è innamorato segretamente Andrea, coinvolgendo il piccolo Remo in una notte folle.
Attraverso un flashback con il ritrovamento di una videocassetta (come nella versione francese) all'interno della villa devastata i coniugi Porini cercheranno di scoprire che fine a fatto il figlio assieme al commissario (Antonio Catania) e il suo vice ispettore (uno straordinario Francesco Facchinetti) cercando di capire cosa è successo.

Il risultato della commedia è perfettamente in linea con quella francese, tante risate, nessuna volgarità, un cast decisamente in parte, un Paolo Ruffini che probabilmente non recita, ma fa se stesso ad una festa, riuscendo di conseguenza nel ruolo. Francesco Mandelli riesce a dimostrare di essersi scrollato di dosso i suoi personaggi dei soliti idioti e riesce a darci una performance convincente, dove le incredibili peripezie della folle notte, che di solito fanno parte dell'immaginario della commedia americana come in Notte da Leoni, potrebbero essere reali.
La regia di Bognini svolge appieno il suo compito e l'originale trovata francese nel girare in soggettiva viene replicata perfettamente riuscendo a coinvolgere lo spettatore.

A dispetto di chi ama criticare le commedie in salsa Vanziniana, Babysitter risulta essere invece un validissimo prodotto che senza pretese svolge appieno il suo compito di intrattenere e divertire per 90 minuti, con punte di eccellenza grazie alla presenza di Abatantuono, con il sorprendente ruolo di Francesco Facchinetti nella parte di uno strampalato vice ispettore, che potrebbe meritarsi perfino un futuro spin off e a Simona Tabasco che continua a confermarsi anche nella commedia.

In conclusione per chi ama la commedia nostrana, semplice ed efficace, e spera un giorno di organizzare una folle festa come quella della pellicola decisamente consigliato. Sconsigliato invece a tutti quei critici che amano parlare male di opere prime e della commedia nostrana, per poi rivalutare i film trent'anni dopo. Se Alvaro Vitali è un mito come Pierino, lo era già all'epoca dei suoi film.

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