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Friend request - La morte ha il tuo profilo

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Redazione FilmUP.com25 maggio 2016Voto: 6.0
 

  • Foto dal film Friend request - La morte ha il tuo profilo
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Oramai i social network fanno parte della vita giornaliera di molti di noi; per alcuni è diventata una vera e propria dipendenza, per altri un modo di misurare la propria popolarità in base al numero di amici che si ha e al numero di “mi piace” che si riceve. Sicuramente da questo punto di vista Laura, la protagonista di “Friend request - La morte ha il tuo profilo”, può vantare un profilo di tutto rispetto. È, infatti, una ragazza molto popolare, piena di amici virtuali, oltre che alcuni reali, e posta continuamente contenuti sulla sua vita.

Lo stesso non si può dire di Marina, che, al contrario, non ha amici reali e nemmeno virtuali. Infatti, il numero di amici della sua pagina facebook è uguale a zero, almeno fino a quando inoltra una richiesta di amicizia a Laura. Quando quest’ultima accetta, si rende presto conto di aver commesso un tremendo errore, perché Marina sviluppa un’ossessione nei suoi confronti, diventando una vera e propria stalker. Quando, dopo una scenata, Laura decide di togliere l’amicizia alla giovane, Marina si suicida, filmando la scena. Da quel momento la vita di Laura diventa un incubo e i suoi amici vengono coinvolti in incidenti mortali. Laura non sembra più essere padrona del suo profilo facebook, dove vengono postati di volta in volta contenuti disturbanti, che piano piano le fanno perdere le amicizie e distruggono la sua vita sociale.
La giovane si trova così a combattere contro un qualcosa che non può controllare e che anzi sembra essere opera sua. Quella che era una vita perfetta, fatta di amici sinceri e affezionati, amore e successo, si trasforma in un incubo che le porta via piano piano tutto ciò.

La sceneggiatura del film diretto dal regista tedesco Simon Verhoeven ricorda molto “Unfriended”, visto sul grande schermo circa un anno fa. In comune i due film hanno molte cose, la giovane età dei protagonisti, il suicidio di una di loro, la morte inspiegabile che colpisce a uno a uno tutti gli amici della protagonista e il mistero intorno a questi fatti. E, come nel film di Levan Gabriadze, ruota tutto intorno ai social network, anche se questi vengono trattati in modo diverso nelle due pellicole. In ognuna delle due però i social network sono colpevoli di creare delle situazioni di disagio che aprono la strada alle tragedie, dal postare un video che mortifica la protagonista alla mancanza di amicizie.
Il film, in parte, sembra voler essere anche una riflessione sull’importanza che oggigiorno questi strumenti rivestono nella nostra esistenza, arrivando a influenzarla in alcuni casi, e di quanto a volte più che degli eventi in sé, ci si preoccupi di postare le immagini o i video, quasi fossimo spettatori della nostra vita attraverso il web.

Il film ha un impianto abbastanza classico per un horror e alcune trovate sono veramente interessanti, ma tutta la produzione non riesce mai realmente a spaventare lo spettatore e a stupirlo. Infatti, una delle pecche maggiori della pellicola è che le sorprese sono poche e far saltare lo spettatore dalla poltrona sono i soliti trucchi, dai rumori forti alle apparizioni improvvise. Le prove degli attori sono discrete, pur senza essere indimenticabili. A partire dalla protagonista Alycia Debnam-Carey, interprete di serie televisive con “Fear the Walking Dead” e “The 100”, per continuare con il William Moseley di “The Royals” e il Connor Paolo di “Revenge” e “Gossip girl”. La regia di Simon Verhoeven è solida e senza sbavature, forse fin troppo classica e piatta, avrebbe potuto osare di più in alcuni frangenti e sicuramente la pellicola ne avrebbe giovato.

Concludendo possiamo dire che “Friend request - La morte ha il tuo profilo” è un teen horror che raggiunge la sufficienza, per una piacevole serata al cinema, a patto che non ci si aspetti un capolavoro o emozioni forti.


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