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Autore Munich
Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 04-02-2006 11:51  
in quel senso è abbastanza vero, gastby, è indubbio che spielberg si allontana dal solito eroe americano stereotipato.
non cerca di farci piacere avner per forza.
anche se a me alla fine è piaciuto proprio per questo, è una persona vera, senza distinzini manichee tra il bene e il male, una persona tragica per molti versi,e credo che per questi motivi abbia creato empatia negli spettatori.

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"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 04-02-2006 13:27  
quote:
In data 2006-02-04 11:51, Ayrtonit scrive:
senza distinzini manichee tra il bene e il male, una persona tragica per molti versi




In questo senso, Eric Bana è tra i pochi attori attuali che sta percorrendo una vera e propria carriera autoriale, autoriale nel senso cahiersiano del termine. Da Hulk, ad Ettore, ad Avner, 3 personaggi mistificati(emistificanti), shakesperiani (o più dichiaratamente omeriani), quindi l'esistenza come domanda continua sul proprio essere (o non essere), una percussione da anti-eroe (Hulk come apparente mostro, Ettore come anti-tesi (ma anche doppio) di Achille, e Avner come salvatore/assassino). E' quindi un attore che s'interroga, che va oltre il puro recitare: è un autore in tutti i sensi, un autore del proprio io, del proprio doppio sullo schermo che si amplifica in tutti i personaggi che interpreta (che interpreterà?). Eric Bana rappresenta il dilemma. Ed Eric Bana va amato ed osannato (anche) per questo.
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eh?

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 05-02-2006 19:35  
MUNICH di Steven Spielberg (ovvero Peter Pan e l’isola che non c’è)

Grande Steven Spielberg, ti ho sempre criticato, ti ho sempre considerato un imbonitore,
un bravo artigiano del cinema spettacolo puro, scarso come autore.Stavolta mi inchino e riconosco che hai sfornato un film perfetto, altro che girato in fretta e cerchiobottista. Non dai un colpo al cerchio e uno alla botte, no, no , questo è proprio il film dove hai il coraggio di puntare il dito contro quell’ebreo che non vuole spezzare il pane insieme a un altro fratello ebreo sullo sfondo di un panorama newyorkese che un altro Settembre (quello del 2001) modificherà irreparabilmente.
Grandissimo Spielberg, tu ebreo Spielberg che tiri fuori dal cilindro il più grande atto d’accusa contro l’odio preconcetto, contro la violenza per la violenza, indipendentemente da che parte sorga.
Autocritica lucida e spietata condotta con un rigore estremo e una attenzione particolare alle frasi dette dai protagonisti. Ragazzi Peter Pan è cresciuto e adesso fa una autoanalisi quasi maniacale dei difetti di un tempo. Volete un esempio: c’è un dialogo a metà film, il protagonista Avner (un Eric Bana duttile e convincente) dice alla moglie che ha da poco partorito “tu sei la mia casa..”e la moglie con un sorriso beffardo “non ti sembra un po’ banale?”. Spielberg supera il suo grande limite e e fa lui stesso splendida autocritica.
Il film zoppeggia solo in un momento, quando Avner chiama casa e al telefono, sentendo la voce della figlia, scoppia a piangere. Ma onestamente è una breve caduta di gusto e non impatta minimamente nell’economia del film. Film che è invece incalzante e avvincente nel presentare le diverse spedizioni punitive del commando punitivo (fuorilegge) ebreo in varie città d’Europa, Roma, Parigi, Atene, Londra, quasi a volere suggerire una metastatizzazione della violenza. Dov’è che è eccezionale Spielberg?: nell’operare un progressivo mutamento nel carattere dei personaggi. Più la violenza aumenta e diventa raccapricciante più i protagonisti, a uno a uno avvertono il disagio e la coscienza che probabilmente stanno passando dalla parte del torto. Il dubbio si insinua serpeggiando e a volte li rende impacciati e molto umani in queste azioni paramilitari. C’è la sensazione che Avner (padre della luce in ebraico) si accorga che la sua abitudine al sangue e alla violenza, il suo acquisito apparente cinismo e facilità nell’uccidere un altro uomo lo abbiano portato fuori dai confini dell’umanità e della civiltà. Sono uomini che sbagliano, che tremano, che non riescono a sfilare una pistola dalla tasca, che creano bombe o troppo deboli o troppo potenti (grandissimo Mathieu Kassovitz, il regista de L’Odio), che sparano a una donna e poi riconoscono di averne leso la dignità non coprendone il nudo cadavere, che diventano paranoici perché il male che essi hanno compiuto adesso li insegue ad ogni battito di porta, ad ogni ombra furtiva, ad ogni macchina sospetta. Sparare a una donna o a un ragazzino o a un pericoloso terrorista non fa più molta differenza. Uomini comuni e non superuomini da fantascienza. Uomini che vorrebbero farsi una bella olandese appetibile (contro la regola del suo vecchio cinema Spielberg fa desiderare ad Avner l’incontro clandestino oltre a fargli scopare la moglie in cinta), uomini che hanno la coscienza che forse i propri padri non sono eroi e che le madri sono troppo prese da odi atavici e fratture insanabili per accorgersi della crisi dei figli. Il grande dubbio è:Ma se ci sono le prove di un coinvolgimento diretto o indiretto di queste persone nella strage di Monaco del Settembre Nero perché non arrestarli e processarli civilmente?. Forse la risposta è troppo semplice: di prove non ne esiste nemmeno l’ombra. Solo sospetti e con i sospetti si rischia nuovamente lo sterminio di uomini innocenti. Forse la risposta è meglio negarsela per non impazzire. Il grido d’orrore di Spielberg è altissimo e senza retorica e il finale del film lo conferma. La tristezza durerà, il conflitto Israele-Palestina non si risolverà accatastando morti da entrambe le parti. SPOILER. Le immagini della strage di Monaco 72 si alternano sulla descrizione di un coito meccanico fatto da un uomo con gli occhi sbarrati sull’abisso, come se l’orrore vissuto lo avesse fatto diventare un bambino sperduto nel buio, come se l’odio e la violenza esercitati per così tanto tempo e così intensamente gli avessero strappato via per sempre l’anima. Ma adesso non c’è più Peter Pan Spielberg con il lieto fine. Adesso Peter Pan Spielberg è diventato un autore.

VOTO 10

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-02-2006 19:42  
tutto ciò dimostra quel che dicevo qualche pagina fa
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 05-02-2006 19:45  
Non vorrei sembrarti presuntuoso, ma hai cannato l'approccio al film.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-02-2006 19:55  
hai cannato tu ad approcciarti al film come se ci fosse un approccio (emotivamente) corretto
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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 05-02-2006 19:56  
Comunque mi fa piacere non essere il solo ad avere cannato l'interpretazione...
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-02-2006 19:59  
mai detto che si tratti di problema interpretativo. Anzi, il film contribuisce a far convergere tutta la propria problematicità su questo aspetto

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 05-02-2006 20:04  
Ribadisco: è il miglior Spielberg di sempre.
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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 05-02-2006 20:26  
quote:
In data 2006-02-05 19:35, Schizo scrive:
SPOILER. Le immagini della strage di Monaco 72 si alternano sulla descrizione di un coito meccanico fatto da un uomo con gli occhi sbarrati sull’abisso, come se l’orrore vissuto lo avesse fatto diventare un bambino sperduto nel buio, come se l’odio e la violenza esercitati per così tanto tempo e così intensamente gli avessero strappato via per sempre l’anima. Ma adesso non c’è più Peter Pan Spielberg con il lieto fine. Adesso Peter Pan Spielberg è diventato un autore.



no, scusa, io forse ho cannato l'interpretazione della sequenza, giacché siete in molti ad averla interpretata in quest'altro senso, ma se è così, allora non ha torto Petrus nell'affermare una banalizzazione del personaggio Avner che onestamente meritava di più.
e a guardare bene, c'è più di una scena in cui i personaggi, peraltro costruiti così bene come diceva Ayrtonit, vengono poi "smosciati" per inserirli in contesti tradizionalmente fruibili.
Mi viene in mente "Papà" che dice ad Avner: "avrei voluto che fossi mio figlio" e uno sguardo di Louis che in lui la frustrazione di non essere compreso dal padre, frustrazione che vorrebbe renderlo più umano ma non fa che indebolire il carisma del personaggio.
Così come l'episodio di Avner con la ragazza olandese è pura favola spielberghiana, mentre l'omicidio della ragazza tocca uno dei punti più bassi del film, vero e proprio solletico alle papille gustative dello spettatore, di pessimo gusto.
_________________
...You could be the next.

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 05-02-2006 21:25  
Tutti gli omicidi presentati nel film hanno qualche intoppo, qualche stranezza.
Nel primo omicidio c'è l'incertezza nello sfilare la pistola dalla tasca, in quello della ragazza una agonia molto realistica e veramente ben fatta tecnicamente, le bombe sono troppo potenti o poco efficaci.
Spielberg fa marcia indietro: non ci sono superman infallibili, non c'è Tom Cruise, c'è Eric Bana che più che padre della luce sembra un cuore di tenebra.
Come ci si può fermare ai dettagli e non cogliere il flm nella sua interezza?.
E' vero ci possono essere delle cadute (quella del pianto al telefono, il discorso del boss francese e del figlio) ok ve le concedo. Ma non inficiano minimamente il grande impatto del film, la sua importanza filosofico-politica. Le immagini finali del coito che si alternano alle immagini dell'assalto finale di Monaco 72 non sono un errore. Il montaggio parallelo consente di visualizzare un uomo che anche nel momento più intimo, anche nel momento più privato in cui dovrebbe lasciarsi andare e fare tabula rasa sull'orrore (the horror...yes...the horror) visto e vissuto, cade in una sorta di trance ipnotica e si lascia contaminare e coinvolgere dalle zone oscure, dal cuore di tenebra presente in ogni essere umano. Il danno è permanente, nessuno potrà mai cancellare l'odio e la violenza. Anche perchè abbiamo innescato l'effetto valanga...

sangue su sangue
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 03:14  
quote:
In data 2006-02-05 19:35, Schizo scrive:
Adesso Peter Pan Spielberg è diventato un autore.

VOTO 10





Minkia, alla buon'ora.., non ci posso credere! Dovrò vincere le incrostate idiosincrasie e vedermi 'sto film.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
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Da: camerino (MC)
Inviato: 06-02-2006 08:54  
il doppiaggio di Eric Bana è sembrato pessimo solo a me?
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
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Da: roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 09:30  
quote:
In data 2006-02-05 20:04, Schizo scrive:
Ribadisco: è il miglior Spielberg di sempre.



dieci minuti di et valgono cento munich ecchccazzo
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http://trifo.blogspot.com

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 06-02-2006 09:36  
quote:
In data 2006-02-06 08:54, oronzocana scrive:
il doppiaggio di Eric Bana è sembrato pessimo solo a me?





Ebbbravo!!la voce di Claudio Santamaria è davvero poco efficace, il doppiaggio è un mestiere a parte e poi lo dico da un pò che secondo me C.S. è sopravvalutato.

Cmq a me il film è piaciuto ma tanto si sa che io di cinema non ne capisco una cippa.
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Save the cheerleader, save the world

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