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Autore Munich
kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 13-01-2006 23:17  
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In data 2006-01-13 17:15, AlZayd scrive:
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In data 2006-01-13 09:00, kagemusha scrive:
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In data 2006-01-13 01:17, AlZayd scrive:
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In data 2006-01-11 00:31, Petrus scrive:
Per ora solo due parole, per mancanza assoluta di tempo, già pubblicate Insomma: Munich, ma anche no




Insomma, il solito Spielberg "vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor...",



esattamente.
D'accordo con te più fa l'impegnato più alla fine stecca come un cantante lirico che non riesce a tenere la nota troppo a lungo.



Si, anche, ma io volevo essere più cattivo. Lo identificavo con Zerlina, quella che vuole mantenere la purezza di sposa fedele e che pure cede alle lusinghe del potente e corruttore Don Giovanni. Una "prostituta" ed una casta diva a mezzo servizio, in entrambi i casi. Il chè è peggio.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 13-01-2006 alle 17:17 ]



sisi ricordo l'opera

la ci darem la mano la mi dirai di si
vedi non è lontano partiamo ben mia di qui

(non l'ho letta giuro)
_________________
http://trifo.blogspot.com

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-01-2006 23:20  
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In data 2006-01-13 23:17, kagemusha scrive:
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In data 2006-01-13 17:15, AlZayd scrive:
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In data 2006-01-13 09:00, kagemusha scrive:
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In data 2006-01-13 01:17, AlZayd scrive:
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In data 2006-01-11 00:31, Petrus scrive:
Per ora solo due parole, per mancanza assoluta di tempo, già pubblicate Insomma: Munich, ma anche no




Insomma, il solito Spielberg "vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor...",



esattamente.
D'accordo con te più fa l'impegnato più alla fine stecca come un cantante lirico che non riesce a tenere la nota troppo a lungo.



Si, anche, ma io volevo essere più cattivo. Lo identificavo con Zerlina, quella che vuole mantenere la purezza di sposa fedele e che pure cede alle lusinghe del potente e corruttore Don Giovanni. Una "prostituta" ed una casta diva a mezzo servizio, in entrambi i casi. Il chè è peggio.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 13-01-2006 alle 17:17 ]



sisi ricordo l'opera

la ci darem la mano la mi dirai di si
vedi non è lontano partiamo ben mia di qui

(non l'ho letta giuro)




Bravo!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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gattotopo

Reg.: 26 Feb 2005
Messaggi: 396
Da: Napoli (NA)
Inviato: 22-01-2006 23:09  
Secondo me sarà un bellissimo film
_________________
Un film è, o dovrebbe essere, più simile alla musica che non alla fiction.Dovrebbe essere una progressione di stati d'animo e sentimenti. Il tema, ciò che è dietro all'emozione, il significato:tutto viene dopo.(Stanley Kubrick)

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 29-01-2006 21:58  
Spielberg è un regista che sa raccontare belle fiabe di alieni e dinosauri spaventosi, di aitanti archeologi e generosi filantropi tedeschi.
E anche stavolta ci racconta una favola, quella del patriota buono e gentile che combatte i cattivi per difendere la Patria, estensione sociale della piccola famiglia che però non si preoccupa di abbandonare per il bene maggiore. Ci racconta la sua favola dove i buoni non sono troppo buoni e i cattivi neanche così cattivi perché, Spielberg lo sa, così è la vita, un crogiuolo di grigi più o meno chiari mentre vorremmo vedere solo il bianco o il nero per essere sicuri nelle nostre tiepide case.
Intendiamoci, io amo le fiabe, e ho amato anche questo film. Prescindendo da ogni pretesa di storicità fila per tre ore, incastra delle scene d'azione veramente efficaci nella sempre salda morale spielberghiana, si concede almeno due sequenze memorabili (SPOILER: quella finale del coito e quella della morte di Kassovitz) e condisce il tutto con una fotografia virtuosa.
Tuttavia a un film che affronti un episodio così scabroso e violento della storia si richiede qualcosa di più. qualcosa che Spielberg è forse in grado di fare ma non vuole, cioè uscire dal mondo delle favole ed entrare nella vita reale, quella in cui gli agenti segreti, anche se sono patrioti, non mettono a repentaglio una missione per salvare la vita di una bambina.
perché c'è il rischio che qualcuno esca dal cinema credendoci davvero.

_________________
...You could be the next.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 29-01-2006 23:16  
la sequenza finale del coito è quanto di più brutto abbia prodotto (in assoluto) negli ultimi anni
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 29-01-2006 23:19  
perchè ho postato?^

[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 30-01-2006 alle 00:15 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 29-01-2006 23:23  
Ah vabbè, la mia la scrissi qui:

http://filmup.leonardo.it/munich.htm
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 30-01-2006 08:59  
quote:
In data 2006-01-29 23:16, Petrus scrive:
la sequenza finale del coito è quanto di più brutto abbia prodotto (in assoluto) negli ultimi anni


e perché, di grazia?

sono ansiosa di apprendere.

_________________
...You could be the next.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 30-01-2006 13:11  
Un montaggio in parallelo scolastico e di stampo assolutamente moralistico e adulatorio, che entra nell'inconscio di un personaggio così sofferto brutalizzandone l'intimità e volgarizzandone la figura (secondo una precisa direzione attoriale che Eric Bana è bravissimo a cogliere).
Di pessimo gusto il tutto, profondamente antietico e spericolatamente azzardato nell'affiancare un coito a una sequela di vite spezzate, di valori e di tensioni distrutte. Ed è un coito che non si serve della moglie per esser raggiunto, ma di un semplice, volgare corpo. Tutto viene banalizzato e brutalizzato in un ricondurre il percorso del protagonista nella volgarizzazione dell'atto sessuale in quanto tale come elemento catartico di una coscienza che non potrà mai, definitivamente, essere mondata.
Veramente momenti di pessimo cinema. Stupisce poi vedere a così breve distanza, la sequenza finale in quel di NY, la migliore di tutta la pellicola a mio avviso
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Lollina
ex "lolly19"


Reg.: 11 Gen 2002
Messaggi: 19693
Da: albenga (SV)
Inviato: 30-01-2006 14:06  
quote:
In data 2006-01-29 23:16, Petrus scrive:
la sequenza finale del coito è quanto di più brutto abbia prodotto (in assoluto) negli ultimi anni




Anche io ho trovato questa scena finale terribile.
_________________
Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 30-01-2006 14:19  
tratto da QUI

TIME TO DREAM NO MORE

Nero totale sul Cinema Americano, quello post-11-Settembre, avvolto dal terrore-terrorizzato dai terroristi che più che mai emettono-emanano paura angoscia e sofferenza. Così come Munich è Cinema sofferto e sofferente, Hollywood si sveglia dalle ceneri dei suoi anni 30’40’50’, decenni dove la sovversione e la minaccia erano esorcizzate dalla fabbrica dei sogni: per le strade si muore e si ha paura, ma si preferiva ballare. Non è più così in questa società post-moderna, ed in fondo Spielberg ce lo aveva già esposto chiaro e tondo (in)direttamente con La Guerra dei Mondi, film reazionario che come un grido lontano (alieno) ci delineava con estrema lucidità il ritratto dell’America (mondo) odierna. Quelle urla soffocate (e soffocanti) che giungono come al solito dagl’amati autori (non quelli fasulli come Von Trier e il giocattolo Dogville et affini) come Cronenberg e i suoi secoli di violenza, e che ora trova spazio e tempo in uno Spielberg che ha scavato tra le fossa resuscitando ancora una volta (o semplicemente rendendo psiche e anima) quella paura e quel buco nero che il Cinema (troppe) poche volte ha affrontato e che egli abbraccia con un sacrificio più grande di lui: rinunciare al proprio essere, al proprio topoi e al proprio distintivo, rinunciare al sogno.
Hollywood come specchio psicologico, come riflesso(riflessione) emotivo(emotiva), come sovrimpressioni tra Cinema e realtà, realtà e Cinema, che si trasfigura nell’iperbolica trascendenza verso la spazzatura viscida e sporca. Il sogno è infranto e disfatto , non è più tempo per sognare, nemmeno per il sognatore per eccellenza cioè Spielberg, ormai anestetizzato e noir, nonostante si tenti (ritenti) ancora di sorridere ogni tanto (diverse le scene dal tono ironico), come per dirci che il buco è chiuso ma uno spiraglio di luce traspare (o no?).
E noi lì, come Eric Bana nella locandina del film, seduti davanti ad una finestra con una pistola in mano, racchiusi e inghiottiti dall’ombra (dalle ombre), in cerca di pietà e di salvezza che ormai non arriverà più per nessuno, tantochè persino un gesto come fare l’amore con la propria moglie diventa proiezione di un’infezione fatale che continua a minacciare. Sempre. Come se quei colori saturi della fotografia di Janusz Kaminski disegnassero un nuovo cielo in questo nuovo giorno del giudizio, un Cinema di fantasmi (per la prima volta nella filmografia di Spielberg, in questo senso) che si trasfigurano fin dalle prime scene, quelle dei fatti di Monaco 72’ che ci vengono mostrati con i veri documenti visivi dell’epoca, quelli trasmessi dai tg, il brivido che (s)copre il meta-Cinema in meta-Documentario, usato non a livello informativo-descrittivo, ma come (s)oggetto da stuprare con violenza (mai come in questo film troviamo tanto sangue (e sesso) in Spielberg), dove intricarsi e intricare come fosse un labirinto senza uscita. Ed è proprio così, tantochè Spielberg trasforma il passato in presente (di conseguenza in futuro), tantochè il film non sembrerebbe finire in realtà, proprio perché non è uno specchio storico, ma metempsicotico, luoghi di anime e spiriti, spiriti e anime condensate e stratificate dalle pulsioni iper-drammatiche di questo autore ebreo, anche se trattasi di un dramma spesso raffreddato, come le lacrime trattenute di Eric Bana durante la telefonata a sua figlia.
E’ Cinema disfatto e disfattista, Spielberg disfa la sua macchina da presa, la fluidità narrativa che ha sempre accompagnato le sue pellicole, tantochè Emanuela Martini di Filmtv definisce Munich come il “figlio di Duel”, a cui aggiungerei la parola “labirintico” e “anima” (il figlio labirintico dell’anima di Duel) un ritorno cinematografico alle proprie origini, agli zoom, ai riflessi, ai punti di vista multipli, alle inquadrature che si rivelano a poco a poco, seppur con il solito difetto degl’autori iperbolici come Steven, che amano troppo ciò che hanno girato, rifiutando di tagliare e dilungando l’effettiva (rap)presentazione d’intermezzi routineschi inpalpitanti (le varie tappe europee per ammazzare i terroristi, peccato).
Ma è davvero come se il regista di Schindler’s List fosse ritornato alla rabbia e alla carica dei suoi colleghi della new-cinema U.S.A anni 70’, tra Scorsese Coppola DePalma; l’ideologia è quella. Lo spirito, la rabbia, e il pessimismo, anche.
E’ quindi un ritorno indietro nel tempo, la ricerca di un autore per essere ciò che non è mai stato (tra i registi della new hollywood, solo Spielberg e Lucas si sono discostati per storie e rappresentazioni, in quanto appunto sognatori), dunque un profondo sguardo allo specchio, un po’ come chiedersi: cosa avrebbe fatto Spielberg negl’anni 70’ se non fosse stato un buonista? Il risultato è nero come il carbone. Pesante come l’aria che respiriamo, tra quelle torri gemelle che ancora una volta (ri)compongono un puzzle fantasma, tra il nulla e il nulla, con la strana e paurosa percezione che il mondo ci cadrà (ci è caduta) veramente dalle mani, come cenere spenta.


_________________
eh?

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 30-01-2006 14:44  
quote:
In data 2006-01-30 14:06, Lollina scrive:
quote:
In data 2006-01-29 23:16, Petrus scrive:
la sequenza finale del coito è quanto di più brutto abbia prodotto (in assoluto) negli ultimi anni




Anche io ho trovato questa scena finale terribile.



un pò come tutti
oltretutto il montaggio parallelo dà la sensazione sbagliata che il protagonista fosse presente al massacro che abbia in qualche maniera qualche ricordo di esso che lo tormenta...
e poi basta con questa associazione abusata sesso/morte

scelta infelicissima

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 30-01-2006 21:44  
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In data 2006-01-30 14:44, kagemusha scrive:
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In data 2006-01-30 14:06, Lollina scrive:
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In data 2006-01-29 23:16, Petrus scrive:
la sequenza finale del coito è quanto di più brutto abbia prodotto (in assoluto) negli ultimi anni




Anche io ho trovato questa scena finale terribile.



un pò come tutti
oltretutto il montaggio parallelo dà la sensazione sbagliata che il protagonista fosse presente al massacro che abbia in qualche maniera qualche ricordo di esso che lo tormenta...
e poi basta con questa associazione abusata sesso/morte

scelta infelicissima



sì ma in questo caso noi sappiamo che non si tratta di ricordi del protagonista. è chiaro che se di ricordo del protagonista si trattasse allora l'interpretazione, lineare, sarebbe l'esorcismo del vissuto brutale attraverso la catarsi del sesso.

ma poiché sappiamo non trattarsi del ricordo possiamo pensare che si tratti dell'immaginaria ricostruzione che il protagonista fa per assolvere se stesso e purificare la propria memoria. in questo caso è il pensiero nascente a creare la catarsi e a permettere, finalmente, l'esercizio liberatorio della sessualità. e quindi la sessualità rappresenterebbe il ritorno alla vita e il tentativo - frustrato - di vincere la cultura della morte.
perché Avner non fa sesso con una donna qualunque, fa sesso con la donna che ama e che rappresenta l'ultimo suo fragile legame con la realtà - o piuttosto con l'irrealtà, con il quotidiano che non potrà più essere tale - e cerca di ritrovare l'innocenza e la serenità perdute, ma non per mezzo del sesso. il sesso a mio parere rappresenta il fine, il ricongiungimento con l'altro, la ricomposizione dell'identità perduta.
fine non raggiunto proprio perché frustrato dal pensiero costante del passato, così che l'esercizio della sessualità si riduce a mera congiunzione carnale.
può essere che la mia interpretazione sia contorta o comunque errata, non lo nego, ma è il motivo che mi ha spinto ad apprezzare la sequenza.


vabbè poi c'era Eric Bana mezzo nudo...

_________________
Io vorrei che tutti i tuoi sensi fossero chiusi ad ogni altra sensazione che non ti venisse da me

[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 30-01-2006 alle 22:44 ]

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 01-02-2006 12:47  
Squisitamente strutturato, velatamente super partes, un capolavoro. Ma mi ha lasciata profondamente angosciata.
_________________
Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-02-2006 21:58  
il vero difetto di munich e' che spielberg lo gira sul filo di spada del non esagerare con il film pro israelita e contro palestinese.lui vorrebbe urlare il diritto alla controstrage per la strage ( assolutamente dimenticata nelle cronache se non fosse che e' stata fatta alle olimpiadi ) , e questo desiderio represso di israelitismo si vede eccome,ma poi deve anche misurarsi e dire qualcosa ai palestinesi.ne nasce un film dubbioso e poco coerente nello svolgimento, dove le sensazioni esplodono nelle bombe e poco credibilmente nella discesa all'inferono verso la schizofrenia del protagonista.
l'odio che muove le due fazioni e' troppo per farsi dei problemi ,sopratutto in soldati e emissari del mossad,e onestamente certi atteggiamenti di avner sono poco credibili.ma c'e' un pubblico mondiale da soddisfare 8 arabi compresi ) per cui steven il discontinuo deve giocoforza moderare la sua sete di irruenza.poi lui dice che loro non sono del mossad per cercare di non colpevolizzare la polizia segreta della stella di david, lui dice che agiscono come in olanda ( scena ridicola, con le pompe della bicicletta asosstituire pistole che hanno portato tranquillamente in giro per l'europa!)da soli e autonomi....avesse un po' di coraggio spielberg (come dicevate a inizio topic) riuscirebbe a trasformare in suoi film in lavori convincenti e avvincenti ( quando poteva sparare a zero sul nazismo senza patemi , tanto le croci uncinate erano morte e sepolte,c'e' riuscito ).
Parlando della tecnica devo dire che le bombe nella loro complicata fattura mi sembrano ridicole come le trappole che macchia nera faceva a topolino,e la scena finale ( copiata pari pari da stati di allucinazione di russell ) solo una triste forzata conclusione per farci capire il dolore di avner e giustificare le sue azioni.insomma, un film medio deludente nella punta di diamante della denuncia e della verita', che partendo da un tragico fatto di cronaca vuole conglomerare una realta' molto piu' complicata di quanto esposto nella vicenda filmica che risente troppo delle necessita' di movimento e azione del girato.

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