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I Fantastici 4 e Silver Surfer
Quando all'inizio di un prodotto per famiglie quel matrimonio che non si può più rimandare viene rinviato causa imprevisto dell'ultimo minuto, lo spettatore forse non conoscerà lo svolgimento di tutta la pellicola, ma di certo avrà già capito come e dove sarà il finale.
Insomma, un film come "I fantastici 4" fin dalle prime battute fa capire che non cercherà nell'originalitá i suoi punti di forza. Trucco ed effetti speciali, begli attori dotati di superpoteri e mostri inimmaginabili, azione e commedia. E' questo ad attirare il grande pubblico che si reca a vedere film del genere, ed é questo che offre " Fantastici quattro e Silver surfer " seguito (migliore) della prima avventura dei personaggi inventati nel 1961 da Stan Lee e Jack Kirby per la Marvel. Se nel film di due anni fa l'aspetto drammaturgico era concentrato sia nell'accettazione dei superpoteri che sulle relazioni familiari intercorrenti tra i personaggi, stavolta ci si sofferma sull'amore e sulle rinunce che in suo nome bisogna affrontare. Così é per Mister Fantastic e la Donna Invisibile, così é per Silver Surfer aiutante suo malgrado di Galactus, il divoratore dei mondi. Chiaro che il tutto si riduca ad un'idea di dare spessore ad un lavoro prettamente orientato all'entertainment, ma nella sua linearità sia di sceneggiatura che di regia, é comunque apprezzabile. Le scene dedicate all'azione sono solo due, ma ben girate (il primo inseguimento tra la Torcia Umana e Silver surfer e il finale), molti i dialoghi e le parti riservate alle battute. Gli affezionati del fumetto si lamenteranno per il non vedere rappresentato nelle sue vere vesti antropomorfe Galactus, ma é innegabile che lo scanzonato spirito di fondo del fumetto comunque si respiri dall'inizio alla fine, con addirittura una punta di provocazione politica: una camera delle torture per prigionieri ingiustamente sequestrati con un salvataggio da parte dei Fantastici Quattro che si conclude addirittura con la battuta "Adesso siamo nemici degli Stati Uniti".
Qualche incongruenza di sceneggiatura (se i quattro si toccano dovrebbero scambiarsi i poteri, non concentrarli in un'unica persona!) e un Dottor Destino un pò ridicolo, non minano comunque la validità di un prodotto che per fluidità e simpatia dei personaggi riempie piacevolmente i suoi 90 minuti circa di durata.
La frase: "Come ho fatto a non pensarci prima !Serve un impulso di tacchioni!"
Andrea D'Addio
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