Daredevil
Che i supereroi siano "buoni" lo possiamo già intuire dai loro costumini sgargianti e dalle atmosfere quasi goliardiche delle loro storie. Che siano praticamente invulnerabili è abbastanza chiaro: chi si vestirebbe con una tutina in spandex altrimenti?
Questi assiomi furono rivoluzionati essenzialmente da un uomo, che ricostruì dalle fondamenta questo mondo: Frank Miller. Batman e Devil furono le creature "toccate" dal suo genio (sarà poi un caso che il "diavoletto cornuto" nasceva in Marvel come emulo del "pipistrello" della DC); il primo conobbe la gloria del grande schermo sotto l'abile guida di Tim Burton, per il secondo abbiamo dovuto attendere più di dieci anni e purtroppo non c'è Tim al timone, anche se si tenta di rievocarne l'ombra.
Sinceramente definire questo Devil un supereroe è un pò difficile. Un animale notturno che si nutre di vendetta e dorme in un sarcofago insonorizzato, sembra più un vampiro che altro. Aggiungiamoci che se un fan del fumetto dovesse entrare in sala con l'aspettativa di ritrovarci il suo eroe preferito resterebbe pesantemente deluso.
Devil è cupo e crudele quanto la città che protegge (una New York più simile a Gotham City che alla "Grande Mela"). Elektra è la pallida ombra dell'assassina mortale e sexy che ha infiammato le pagine degli albi e Wilson Fisk / Kingping, in onore al postulato americano nero = criminale, ha cambiato colore di pelle. L'unico che sembra non aver venduto la sua anima alle major, è lo spietato Bullseye che supera di gran lunga il personaggio di carta (e non solo per il fatto che non indossa il ridicolo costume-bersaglio).

Sparate le prime bordate sul film, e spenti così gli ardori degli afictionados, possiamo comunque affermare che la pellicola si lascia guardare. Nata come progetto a basso costo - e si vede - è stata trasformata in corsa, sull'onda del successo di "Spider Man", in una produzione più importante. Il praticamente esordiente Mark Steven Johnson ci delizia con un paio di idee molto accattivanti (i titoli di testa realizzati con le finestre illuminate dei grattacieli di newyorkesi in caratteri braile che si trasformano poi in lettere ed il senso radar simulato con un effetto stroboscopico in bianco e nero), ma poi si limita a scopiazzare Tim Burton, senza averne la stoffa, regalandoci alcuni momenti decisamente trash (lo pseudo-combattimento tra Matt ed Elektra nel parco giochi).

La storia, qui fedele al dogma, vede la nascita dei poteri di Matt ed il trauma che lo porterà a divemntare un giustiziere mascherato. Veniamo quindi proiettati direttamente alla sua età adulta, dove già avvocato di successo, divide lo studio con il suo compagno di studi "Foggy" Nelson. Avvocato di giorno, giudice e giuria di notte, Matt persegue quei criminali che sono riusciti a sfuggire alle maglie della giustizia ordinaria (un pò troppo sanguinariamente direi); questo fino al folgorante incontro con Elektra che cambierà le sue prospettive. Peccato che Elektra sia la figlia di Nicholas Natchios, socio greco del signore del crimine Kingping. Mai unire cuore ed "affari".
Molta azione, un pizzico di commedia e una scivolatina nel melenso per un film che non sarà ricordato negli annali supereroistici. Peccato che Karen Page, la segretaria di Matt, non sia stata sfruttata molto, a la scelta dell'attrice, Ellen Pompeo, farebbe supporre che un eventuale sequel potrebbe essere incentrato si di lei.

Curiosità: numerosi omaggi agli autori del "diavolo cornuto": Stan Lee appare in un cameo come l'anziano che attraversa la strada distrattamente e che Matt blocca con il suo bastone. Poi troviamo l'assistente di laboratorio che si chiama Kirby, come il grande Jack (tra l'altro interpretato da Kevin Smith) e padre Everett, in omaggio a Bill Everett co-creatore del nostro eroe. Altri omaggi a: John Romita (il nome dell'avversario di Murdock nel match di boxe), Frank Miller, David Mack e Brian Michael Bendis (autori di Devil i cui nomi vengono citati come avversari sconfitti sul ring dal padre di Matt).

La chicca: un paio di errori: la doppia "D" infuocata che Devil lascia come firma nella metro si riflette anche negli occhiali di Urich, ma non si rovescia come dovrebbe essere per un'immagine allo specchio, inoltre l'invito al ballo in Bianco & Nero che Karen da a Matt è datato 14 luglio, mentre quello che poi Elektra gli lascia sul cuscino è per il 13 agosto.

La frase:
"Cosa vuoi?"
"Giustizia."

Indicazioni:
Per chi è affascinato dai supereroi ma non è un espertone.

Bibliografia essenziale per avvicinarsi al “Cornetto”:
“L'ultima mano” Fantastici 4 n° 155 Star Comics
“Fall from the grace” Devil & Hulk n° 19 Marvel Italia
“Man wiyhou fear” Volume omonimo Marvel Italia
(reperibili presso le fumetterie specializzate o lo Star Shop di Roma 06.36.14.060)

Valerio Salvi

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