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Cose da pazzi
Un'altra pièce teatrale (Lo strano caso di Felice Cì), scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme, diventa un film, con la compagnia di attori che lo segue da anni, mette in scena una commedia divertente con risvolti etico/politici interessanti.
Un impiegato statale Giuseppe Cocuzza (Maurizio Casagrande) riceve da alcuni mesi, un pacchetto contenente parecchi soldi e non si spiega né il perché, né chi possa mandarglieli. Ciò lo spaventa e lo porta a conservare questi pacchetti senza spendere nulla, la moglie, la figlia e la sorella gli staranno alle costole per spartirsi il denaro, fino a quando non verrà svelato il mistero.
Un intreccio tipicamente teatrale, che non risente però, a livello registico, della staticità del teatro: infatti la macchina da presa esegue movimenti fluidi ed eleganti, seguendo e rendendo leggera la narrazione e le interpretazioni, anche durante il monologo "risolutivo" che sarà, nonostante il piano sequenza, tutt'altro che monotono e fisso. La caratterizzazione dei personaggi, come lo svolgimento della storia, risentono dell'influenza di De Filippo nell'opera di Salemme, questo che può essere tutto tranne che innovativo, garantisce un certo spessore, spensierato e grave allo stesso tempo, dei personaggi e delle loro vicende, sicuramente anche grazie alle ottime interpretazioni di Maurizio Casagrande e di Teresa Del Vecchio (che ricopre il ruolo della sorella di Cocuzza) estremamente divertenti e appassionate.
Il film si può idealmente dividere in due parti principali (anche da questo si vedono le reminiscenze dell'impianto teatrale), la prima più divertente in cui l'affiatamento del cast permette di assistere a scene davvero esilaranti, tralasciando alcuni dei personaggi interpretati da Felice/Salemme (tipo l'ispettore dell'Inps, troppo e inutilmente esagerato nei tic) e la seconda più riflessiva in cui Salemme si mostra un buon attore drammatico e ci spiega, dando dei contenuti al film, come un sogno infranto, che può essere politico come di altro genere, rende disillusi ma non per questo bisogna scoraggiarsi.
Una buona commedia italiana, con qualche stereotipo qui e li, sempre per gli amanti del genere.
Frase: "A volte la fortuna fa più paura della sfortuna, le fortuna si pagano!"
Ilaria Ferri
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