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Commediasexi
Da quest'anno oltre ai "cinepanettoni" che come tradizione vuole ci propongono/impongono Vanzina e Neri Parenti, sulla tavola natalizia del cinema italiano ci sarà un nuovo prodotto da assaggiare, il "cinepandoro", per stessa affermazione del regista Alessandro D'Alatri a proposito della sua ultima fatica, "Commediasexi".
In effetti era da tanto tempo che non si vedeva sul grande schermo un tentativo di proporre al pubblico di Casa nostra, nel fondamentale in quanto redditizio periodo delle Festività, un qualcosa di leggero ma alternativo alla comicità demenzial-trash di Boldi e De Sica.
Per questo D'Alatri abbandona l'atmosfera delle sue recenti commedie romantico sociali che hanno dato nuova linfa alla carriera di Fabio Volo ("Casomai" e "La febbre") e tenta l'esperimento di riportare in auge la classica commedia all'italiana, quella che negli anni '60 è stata la punta di diamante del cinema tricolore.
Si serve di un cast davvero stellare per raccontare sullo sfondo di una Roma caotica e ruspante il variopinto incastro di vite che lega tra loro politici, ballerine televisive, casalinghe disperate e cuochi dongiovanni, e così via.
Quello che ne esce fuori è un pastiche riuscito più per le buone intenzioni che altro: non graffia come dovrebbe la cattiveria necessaria a mettere alla berlina lo spirito un pò cialtrone e sempliciotto dell'italiano medio, pure se non mancano momenti divertenti che a denti stretti fanno sorridere sulla nostra attuale ahimè desolante realtà sociopolitica.
Più che per un soggetto che non brilla certo per originalità, a questo cinepandoro manca un altro ingrediente necessario per la ricetta perfetta: una compattezza narrativa certo difficile da trovare in film di questi tipo, dove tanti sono i personaggi da dover gestire (e qualcuno rimane inevitabilmente sacrificato e sottoutilizzato, come Stefania Rocca e Margherita Buy). Ecco che allora e lo sviluppo di partenza interessante di alcuni personaggi rimane irrisolto a scapito di altri, alcuni passaggi banali sfilacciano la farsa, e soprattutto la parte finale risulta tirata un pò via. Quello che manca dunque è proprio un sapore di "coralità", e date le premesse di una compagine di attori davvero di prim'ordine, la cosa lascia un pò l'amaro in bocca per l'impressione di occasione sprecata.
Tutti comunque bravi, c'era da aspettarselo; a sorprendere semmai è Paolo Bonolis, qui al suo esordio sul grande schermo (ma su quello piccolo imperversa da 25 anni), perfettamente calato nel ruolo del fedifrago onorevole, viscido e traffichino al punto giusto. Sopra le righe per copione, il noto presentatore tv fa da perfetto contraltare ad un invece volutamente dimesso e misurato Sergio Rubini.
Che sia nata una nuova coppia cinematografica per le abbuffate sotto l'Albero?
La frase:
- "Hai mai volato prima papà?
- "No. Anzi.. ho una paura..."
- "Non ti preoccupare papà! ho letto che quando cade un aereo i passeggeri muoiono 5 secondi prima dello schianto!"
Stefano Del Signore
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