Ciao Alberto - L'altra storia di un italiano
Ad un anno dalla scomparsa di Alberto Sordi sono giustamente moltissimi gli eventi a lui dedicati.
"Ciao Alberto", un mediometraggio di Antonello Sarno, vuole essere un omaggio sui generis perché pesca da archivi di cinegiornali, telegiornali, special e quant'altro, immagini rarissime o mai viste prima. Il fatto di aver trascurato immagini tratte da film (usate soltanto in minima parte) si è rivelata un'ottima scelta, perché ci dà l'occasione di vedere sullo schermo per un'ora e dieci minuti soltanto Alberto Sordi che parla di Alberto Sordi.
Comunque, a prescindere dalla struttura del documentario, quello che importa è mantenere vivo il ricordo di questo grandissimo interprete del cinema e della storia italiani. Quello che importa è vedere ancora oggi quanto Alberto Sordi manchi alla gente: le immagini del funerale, poste all'inizio del film, sono una rappresentazione dell'affetto che tutti, di qualsiasi classe sociale, hanno sempre conservato nei confronti di questo grande attore che oggi non c'è più.
Però se Albertone oggi non c'è più è altrettanto vero che quello che ci ha lasciato rimarrà qui per sempre. I suoi film che hanno attraversato la storia del nostro cinema ci ricorderanno sempre quant'era bello quel cinema. Il più bel modo di onorarlo sarà sempre riguardare quei capolavori che erano specchio di una società che non c'è più ma c'è ancora. D'altra parte i personaggi da lui interpretati erano legati ad un periodo storico ma allo stesso tempo erano universalmente attuali. L'ipocrisia, la bontà, la costanza, la povertà, la meschinità, la malinconia e tutto il resto sono sensazioni che saranno sempre qui, in ogni momento della nostra storia. E Alberto Sordi ha reso tutto questo così vivo, tanto che ognuno si riconosceva nei suoi personaggi, o ci riconosceva quei mascalzoni che ogni volta ci sbarrano la strada e che ognuno di noi ha incontrato almeno una volta nella vita. Quest'attore era, ed è, capace di commuoverci ma anche di scatenarci una rabbia incredibile per l'interpretazione dei suoi personaggi più cattivi. Sordi ha rappresentato tutti, dai più infami ai più bistrattati. Forse non tutta la sua opera è straordinaria, ma quando lo è allora non c'è ne per nessuno. Alberto Sordi, Totò, Vittorio De Sica, Peppino De Filippo, Silvana Mangano, Aldo Fabrizi e tutti gli altri meravigliosi personaggi che appaiono nel film documentario di Antonello Sarno rimarranno per sempre nei nostri ricordi di spettatori e appassionati di cinema e di spettacolo. Ognuno avrà il suo film preferito, ma ognuno si innamorerà di nuovo del cinema guardando le opere che questi miti ci hanno lasciato. A me manca questo cinema così come mancano attori come Alberto Sordi. È normale e giusto che oggi ci siano altri tipi di cinema e altri tipi di attori, d'altra parte viviamo in un mondo in movimento. Però ogni volta che facendo zapping mi imbatto per caso in uno di quei vecchi film in bianco e nero, che magari ho visto duemila volte, ogni volta mi emoziono come quando ero ragazzino e mi lascio trasportare in una storia di cui so già il percorso ma fingo di non saperlo. Questa è la forza di un cinema che non c'è più ma che ci sarà sempre, e per questo grazie Alberto.

Renato Massaccesi

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