Blue Valentine
Un dramma sulla fine di un matrimonio, una messa in scena coinvolgente come poche altre. Così è Blue Valentine di Derek Cianfrance, anche co-sceneggiatore, al suo debutto dietro la macchina da presa, con due attori che non finiscono di stupire: Ryan Gosling, già al suo meglio in Half Nelson, e Michelle Williams, vista recentemente in Shutter Island, che gli tiene testa. Film indipendente, passato al Sundance Film Festival, è stato presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard: una visione senza sconti, che sconvolge lo spettatore nel profondo, lo lega in qualche modo al destino della coppia e lo lascia svuotato (e anche parecchio depresso).
Cindy e Dean sono al capolinea della loro storia d’amore e del loro matrimonio: sette anni di unione, una bambina, un mutuo da pagare e il logorio del quotidiano. Una coppia svuotata che si domanda come sia stato possibile arrivare al non amore e indagano i loro momenti felici, in un’investigazione via via più dolorosa. Domande universali che ognuno si è posto: come è possibile la fine di un sentimento? Cosa l’ha causata? Qual è stato il momento di crisi, il segnale di pericolo non ravvisato?
Prima, durante e dopo: scene da un matrimonio scandagliate con pudore, con l’occhio del regista distante, non intrusivo o commiserante, ma uno sguardo teso a registrare piccoli atti, gesti comuni, litigi, riappacificazioni. La visione alterna il passato e il presente avvalendosi di due differenti stili visivi, il 16mm per raccontare il tempo che fu e il digitale ad alta definizione per il presente: i due periodi sono così nettamente marcati, il contrasto non fa che accrescere lo stupore e il malessere per quell’entusiasmo iniziale finito in un totale disincanto. Forse per le due differenti personalità, lui che, negli anni, si è chiuso in se stesso e nel rapporto, statico e immaturo nell’accettare la vita così com’è; lei più solare, con differenti bisogni e una voglia di cambiamento e di orizzonti… tutti pretesti per ritrovare una causa che non è rintracciabile, quella del perché un amore finisce. Forse perché è mancata la comunicazione, forse perché a volte succede così, la gente cambia, c’è chi va avanti a passo spedito e magari non si accorge che l’altro è un po’ indietro, che va preso per mano o che il proprio incedere va rallentato. Forse perché è la vita, che scorre come un fiume trascinandosi dietro tutto: alcune costruzioni rimangono in piedi, altre crollano.
Emozionante e autentico: da non perdere.

La frase: "Mi vuoi parlare ora? Mi dici come andremo avanti? Perché io sto tentando, ok?".

Donata Ferrario

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