The missing Gun - La pistola scomparsa
Una musica metal rock incorniciata da parole dal suono un pò strano (si tratta del cinese), una telecamera particolarmente nervosa, un montaggio adrenalinico che riporta il protagonista indietro al giorno prima nello spazio di 20 secondi, questa l'apertura di "Missing Gun" di Lu Chuan, pellicola cinese presentata a Venezia sotto l'egida della "donna con fiaccola", marchio Columbia che la dovrebbe quindi accompagnare nelle sala di tutta Italia. Un film un pò diverso da quelli a cui siamo abituati, con un approccio a cavallo tra la tradizione locale ed il cinema americano. La mentalità cinese condita da un pò di giallo.

Un poliziotto di provincia cinese, Ma Shan (Jiang Wen), smarrisce la sua pistola con tanto di proiettili ad un matrimonio. Completamente ubriaco se ne accorge soltanto il giorno dopo quando, preso dal panico, inizia una febbrile ed interminabile ricerca attraverso una galleria di personaggi divertenti, assurdi e grotteschi allo stesso tempo.
Nonostante gli sforzi, però, la pistola non si trova e la notizia arriva rapidamente al comandante della stazione di polizia che pone Ma Shan di fronte al suo dovere di ritrovarla per evitare delle vittime. Detto, fatto. Il giorno dopo viene trovata morta una vecchia fiamma di Ma Shan, uccisa proprio con la sua pistola. Un trucco dello stesso Ma Shan per sviare le indagini, una moglie gelosa, un complotto... l'unica certezza è che dentro la pistola ci sono ancora due colpi!

La pistola smarrita è una sorta di metafora dell'eterna ricerca di un qualcosa che ci manca. Nella prima parte del film, più onirica e metaforica, si sviluppa maggiormente questo concetto, andando a sondare l'animo del protagonista. La scelta innovativa del regista Lu Chan, è quella di allontanare lo spettaore da questo eccessivo intimismo, creando una seconda parte dal gusto decisamente più occidentale, senza però stravolgere lo spirito dei personaggi. Inoltre Chan ha voluto caratterizzare i protagonisti e presentare una realtà diversa da quelle solitamente viste in altre pellicole del Paese, dove la povertà non è dominante, ma è presente una sorta di callse media, abbastanza felice della sua condizione.

La frase: "Chi sei, un poliziotto? Con la divisa sei un poliziotto, senza non sei nessuno!."

La chicca: l'incredibile inseguimento tra ladro e poliziotto inperfetto stile telefilm, soltanto che i due sono in bicicletta!.

Indicazioni:
Per iniziare a scoprire il cinema cinese.

Valerio Salvi

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