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Tommaso

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Roberto Leofrigio06 settembre 2016Voto: 5.5
 

  • Foto dal film Tommaso
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E’ la seconda regia per Kim Rossi Stewart ed in sostanza il seguito ideale di "Anche Libero va bene" (2006) come confermato dallo stesso regista, che è anche attore e sceneggiatore di Tommaso pellicola nella quale affronta il disagio delle relazioni con le donne.
La trama vede il protagonista quarantenne che dopo una lunga relazione riesce a farsi lasciare da Chiara (interpretata da Jasmine Trinca) la sua compagna. Se questo evento così tanto atteso pare essere il raggiungimento della libertà che Tommaso cercava, in realtà si rivela l’ennesimo ripetere, passo su passo, dello stesso solito copione, laddove inizia a intrecciare relazioni su relazioni: dapprima con Federica (interpretata da Cristiana Capotondi) che spera di avere un figlio con lui, poi con la giovanissima e aggressiva cameriera Sonia (interpretata da Camilla Diana). Le sue relazioni saranno un continuo di pensieri e paure paralizzanti cui che non riesce a superare con l'aiuto dello psicologo Mario (interpretato da Renato Scarpa) o con il sostegno dall'amico Gianni (interpretato da Edoardo Pesce). Questi travagli interni conducono Tommaso ad un continuo scontro anche nel campo lavorativo con la sua agente-produttrice Alberta (interpretata da Serra Ylmaz, storica musa di molti film di Ozptek) alternato dall'eterno conflitto con la madre Stefania (interpretata da Dagmar Lassander storica protagonista di tanti film negli anni '60 e '70 del nostro cinema di genere) che non apprezza le sue compagne.

Con la collaborazione di Federico Starnone alla sceneggiatura Kim Rossi Stewart cerca attraverso il suo personaggio Tommaso di mettere a nudo il disagio degli esseri umani anche con qualche tocco di autobiografia e introspezione, si cerca di trascinare lo spettatore nella sua visione, ben coadiuvato dall'ottimo cast femminile, a volte molto svestito, però il risultato, purtroppo, è raggiunto solo a metà.
Il film può a tratti ricordare un Nanni Moretti nella versione prima maniera condito con situazioni oniriche felliniane e anche qualche citazione da classici, come Vedo Nudo (1969) e Sesso Matto (1973, film entrambi di Dino Risi); tuttavia il risultato pare quello di voler mettere troppa "carne" al fuoco e ciò nuoce alla pellicola.
Kim Rossi Stewart sfoggia ottime doti di regia e alcuni momenti sinceramente divertenti grazie a situazioni grottesche che ricordano le situazioni reali di tante relazioni, ma il tutto ‘resta distante’ e le fantasie di Tommaso alla fine non riescono a coinvolgere davvero.
Il risultato è quello di vedere un bravo attore e regista assieme con belle e brave protagoniste del cinema nostrano, che recitano con una sceneggiatura più adatta ad un monologo teatrale che ad intrattenere per novanta minuti un pubblico cinematografico.

In conclusione un passo indietro rispetto alla prima opera dell'attore per un film che ci lascia con un senso di vuoto nel mostrare i problemi della relazioni tra uomo-donna, ma in fondo se questo era l'obiettivo dichiarato come dice lo stesso Kim Rossi Stewart : "di mostrare le difficoltà supreme degli esseri umani, perennemente occupati e indaffarati a gestire quel disagio relazionale, derivante dal bisogno assolutamente totalizzante di stringere legami sessuali e amorosi soddisfacenti".
Possiamo dare un giudizio insufficiente a livello cinematografico, ma sicuramente molto buono nell'essere riuscito a trasmettere in parte le angosce che appartengono a tantissimi Tommaso.


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