The Sessions - Gli incontri
Scritto e diretto da Ben Levin, "The sessions" è un film indipendente basato sulla storia, vera, di Mark O’Brien: malato di poliomelite fin dall’età di 6 anni, si laurea e diventa giornalista, si realizza nonostante soffra di una patologia che gli blocca quasi tutto il corpo e lo costringe a vivere dentro il "polmone d’acciaio". Mark (John Hawkes) può uscire solo qualche ora al giorno e per farlo deve essere accompagnato da un’assistente. Ha bisogno anche di una compagna, di una donna che gli voglia bene e che faccia l’amore con lui.
Levin sceglie di trattare un tema che nel dibattito pubblico, soprattutto italiano, è affrontato pochissimo: il rapporto tra disabilità e sessualità. Mark è un cristiano cattolico osservante e questo lo blocca forse più della sua malattia, ma troverà padre Brendan (William H. Macy), un confessore sufficientemente moderno per assolverlo e non farlo sentire troppo in colpa. Il protagonista deve però riacquistare la proprietà del suo corpo e per questo assumerà una terapista sessuale che, in sei sedute, gli insegnerà a vivere bene la sua sessualità, che è per altro un suo diritto come lo è per le persone "normali".
Un po’ alla maniera di "Quasi amici" (e di tanti altri film che raccontano la storia di un disabile), anche "The sessions" è una commedia: il tema è davvero molto particolare e si presta bene a gag e situazioni divertenti; la sceneggiatura però è un po’ debole e, nonostante ci siano alcune battute esilaranti, nel complesso la scrittura non appare particolarmente brillante. Dal punto di vista tecnico, nulla da dire; la regia è pulita e lineare, forse troppo: Levin non riempie la sua storia di creatività, lascia che si racconti da sola e il risultato non è impressionante, né memorabile.
Un momento suggestivo però c’è, e un segno nel nostro cuore lo lascia ben definito: Mark corre sulla spiaggia con sua sorella; sono entrambi bambini e lui non ha ancora contratto la poliomelite. I ricordi sono evocati alla fine di una delle sedute, durante le quali il protagonista si innamora di Cheryl (Helen Hunt), la terapista.
In questo film non c’è ovviamente solo la sessualità, ma c’è anche l’amore: Mark si relaziona con diverse donne nel corso della storia – tra l’altro con una punta di maschilismo che in alcuni tratti del film si fa davvero sgradevole – e prenderà il meglio da ognuna di loro.
"The sessions" è un film forse poco riuscito dal punto di vista visivo e della realizzazione, ma ha indubbiamente il merito di aver portato all’attenzione del pubblico di tutto il mondo un tema poco affrontato e, di conseguenza, poco percepito: l’autore ci ricorda che ogni essere umano ha diritto a vivere la propria sessualità nel migliore dei modi e le barriere fisiche (o psichiche, anche se non è questo il caso) non devono interferire con questa esperienza. Sotto questo punto di vista, siamo tutti uguali.
La frase:
- "Cosa pensi della penetrazione?"
- "Sopravvalutata ma necessaria".
a cura di Fabiola Fortuna
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