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LEGO Batman Il FilmLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato05 febbraio 2017Voto: 7.0
Lo sappiamo. Sappiamo che è importante avere al proprio fianco qualcuno di cui potersi fidare, qualcuno con cui costruire un legame indissolubile, che vada al di là di una semplice amicizia o collaborazione, perché una vita vissuta in solitudine può cambiarti per sempre, rendendoti una persona diversa, negativa. Come ad esempio ci dimostra il nuovo film di Chris McKay, LEGO Batman Il Film, con le voci di Claudio Santamaria (Batman), Geppi Cucciari e Alessandro Sperduti (Un bambino che nel film avrà un ruolo molto importante che potrebbe lasciarvi di stucco): Grandi cambiamenti fervono a Gotham e se Batman vuole salvare la città dalla scalata ostile del Joker, deve abbandonare il suo spirito di giustiziere solitario e cercare la collaborazione degli altri e, forse, imparare a prendersi un po’ meno sul serio.
Come in tutte le pellicole cinematografiche, anche il progetto di Chris McKay presenta aspetti positivi e aspetti negativi, ma possiamo dire che il risultato finale merita di essere visto al cinema. Punto di forza di LEGO Batman Il Film (dai creatori di The lego Movie) è la caratterizzazione profonda dei personaggi, a partire dallo stesso Bruce Wyne. Una particolare attenzione è volta all’aspetto psicologico di essi in quanto è chiaro che ognuno di loro ha speranze, aspettative, crede in qualcosa e prova emozioni forti che, come spesso accade, talvolta vengono spazzate via a causa di un passato troppo ingombrante o di qualcuno che non riesce a vedere al di là del suo naso, un uomo egoista che non conosce il significato della vera felicità perché non l’ha mai raggiunta. Da un lato il progetto è molto divertente, ma presenta alcune battute banali e situazioni spesso prevedibili; dall'altra - almeno inizialmente - i dialoghi e gli avvenimenti si manifestano con troppa rapidità, lasciando così spiazzato il piccolo spettatore (chiaramente la pellicola è indirizzata ad un pubblico di bambini) e rendendogli la visione meno chiara. È facile, infatti, che i piccoli non riescano a seguire bene tutti i passaggi e si perdano battute a dir poco esilarante. Questa è una delle pecche di LEGO Batman Il Film, unita alla scelta dei doppiatori per Batman e il nuovo Commissario di Polizia di Gotham (Geppi Cucciari) che - a nostro avviso - erano poco adatti ai personaggi in questione. Attenzione: il problema non riguarda il doppiaggio in sé, perché a grandi linee è riuscito molto bene, ma all’abbinamento voce-personaggio anche in base al loro carattere che, essendo ben definito, richiede voci particolari, incisive. Inoltre, è evidente la mancanza di equilibrio tra le scene volte a far ridere e quelle d'azione. Per intenderci, il film sembra diviso in due: la prima parte è più improntata a far ridere il pubblico e a lasciare tracce sul passato e sul modo di vivere dovuto ad esso di Batman. Gli ultimi 40 minuti, invece, sono stati un susseguirsi di azioni senza tregua. È giusto puntare su quello trattandosi di Batman, ma bisogna anche tenere conto che si vuole comunicare con dei bambini e che il movimento troppo frenetico e ripetitivo potrebbe annoiarli. Altro tasto dolente che non intacca, però, la buona riuscita della pellicola è il fatto che il target di riferimento non tiene conto degli adulti che necessariamente dovranno accompagnare i bambini al cinema: non solo dura circa due ore, ma alcune scene sono prevedibili e spesso troppo azzardate, surreali per interessare un pubblico più adulto. Oltre all’ottima costruzione grafica dei personaggi Lego, a colpire è una colonna sonora molto movimentata e composta da canzoni conosciute ai più. È stato decisamente interessante invece conoscere più a fondo il lato umano del personaggio, come la paura di Batman di crearsi una nuova famiglia, e vedere/sentire molteplici citazioni in riferimento ad altre figure della Marvel e DC Comics (ma non solo, anche Harry Potter, Hercules e altro) e film come Batman v Superman (viene sottolineata la competizione tra i due supereroi), mostrandoci anche un nuovo punto di vista sui rapporti tra villain e supereroi. E se fosse il cattivo ad aver bisogno di un antagonista per continuare a vivere? E se il buono fosse il vero cattivo? E se buoni e cattivi potessero collaborare per un bene comune? La frase dal film:
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