Identikit di un delitto
Il titolo originale è "The flock" e fa riferimento al termine che il Dipartimento di Polizia d’oltreoceano usa per chiamare i predatori sessuali in libertà vigilata.
Quegli stessi predatori sessuali cui ha dato la caccia per anni l’emotivamente stressato funzionario di polizia Errol Babbage (Richard Gere), costretto ad un pensionamento anticipato e quindi incaricato di addestrare la giovane Allison Lowry (Claire Danes), agente che lo sostituirà, tanto da addentrarla in un depravato universo di sesso e violenza al fine di scovare il responsabile del rapimento di un’adolescente.
Quindi, un rapporto maestro-allieva che ben si associa alla filosofia del "poliziesco di coppia" made in Hong Kong da cui proviene il regista Andrew Lau (autore insieme ad Alan Mak dello splendido pre-"The departed" "Infernal affairs" e da solo del pessimo horror "The park"), anche se, a quanto pare, il lungometraggio è stato in parte girato da un non accreditato Niels Mueller ("L’assassinio di Richard Nixon").
E l’"American gigolò" della Mecca del cinema, affiancato anche dal veterano Ray Wise ("Robocop"), sembra rendere decisamente bene quando non si trova alle prese con trame rosa proto-Julia Roberts, mentre il look generale dell’operazione, con abbondanza di dialoghi e qualche cruda situazione, si alterna tra i lenti ritmi narrativi tipici del cinema orientale e le velocizzazioni da videoclip.
Con colori spesso desaturati e contrasti a dominare la fondamentale fotografia di Enrique Chediak ("28 settimane dopo"), al servizio di un poco originale script per mano di Hans Bauer (i due "Anaconda") e Craig Mitchell (il riuscito horror "Milo") che, senza troppa fantasia, sembra guardare più al già dimenticato "Suspect zero" (2004) di E. Elias Merhige che agli inevitabili prototipi "Seven" (1995) e "Il silenzio degli innocenti" (1991).
Allora, se togliamo dal cast i nomi di serie A di Gere e della Danes, rimane quello che, seppur confezionato con professionalità, non si discosta poi molto dai tanti fiacchi thriller inediti a bass(issim)o costo che affollano gli scaffali dei videoshop.

La frase: "Una volta qualcuno ha detto "Se combatti troppo a lungo contro i draghi diventi un drago, e se troppo a lungo guardi l’abisso anche l’abisso poi guarderà te"".

Francesco Lomuscio

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