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Due amiche esplosive
Di solito il testimone passa da madre a figlia, ma qui assistiamo ad una situazione opposta. Dopo che Kate Hudson ci ha fatto rivivere l'atmosfera delle grupie degli anni settanta, in un bel film di Cameron Crowe (Quasi Famosi), Goldie Hawn ci mostra ciò che resta dei fasti di quegli anni vissuti al massimo. Finite le sbronze, gli spinelli le allegre nottate di puro sesso, senza altre "complicazioni", restano tanti ricordi, un pò di foto e qualche rimpianto.
Due amiche inseparabile che hanno vissuto quegli anni senza fermarsi un attimo hanno ormai imboccato strade diverse: Suzette (Goldie Hawn / Il club delle prime mogli) è rimasta esattamente com'era venti anni prima, un pò ingenua, disinibita e con tanta voglia di vivere "al massimo" anche se in modo precario. Lavinia (Susan Sarandon / Moonlight Mile), alias Vinnie, è ora una donna "arrivata", sposata con un ricco avvocato, perfetta madre di due figlie Hannah (Erika Christensen / Traffic) e Ginger (Eva Amurri / Nemiche Amiche) e con la decisione di mettere una pietra sopra il suo passato.
Come di consueto un momento di difficoltà si trasforma nella perfetta occasione per rivangare vecchi ricordi e decidere di ritrovare un'amica persa di vista, così Suzette decide di andare a Phoenix per una rimpatriata. Il fatto che lungo il viaggio raccolga anche il disperato - (Goeffry Rush / Il sarto di Panama) ha poca importanza, l'unica cosa che conta è che di acqua sotto i ponti ne è passata fin troppa e che Suzette non ritroverà l'amica di un tempo, ma una donna totalmente diversa, prigioniera della sua vita, una gabbia dorata che si è costruita da sola e dove si è rinchiusa nel tentativo di raggiungere un'effimera felicità.
È interessante vedere la Hawn nei panni di chi ancora non si è arreso al sistema, mentre la Sarandon in quelli di chi si è uniformato, quando invece nella realtà tenderebbero ad invertirsi i ruoli. A parte questa curiosità e la presenza di un Goeffry Rush divertente, ma del tutto inutile, il film, sotto l'aspetto della storia, ha ben poco da dire, ricalcando cliché più che noti e facendosi forza con qualche situazione divertente e con la contrapposizione tra la schietta volgarità di Suzette e la compassata educazione di Lavinia. D'altronde anche l'esordiente Bob Dolman non è certo il regista più adatto a far decollare uno script abbastanza ordinario, però c'è da dire che si attiene alla regola d'oro della sceneggiatura: se fai vedere una pistola, allora devi anche farla sparare.
Nel complesso un filmetto abbastanza divertente per due ore di evasione leggera con escursioni sul tema dell'amicizia, della famiglia e dell'avere l'età che ci si sente.
Curiosità: Nella scena "dell'indovina chi è?", le Polaroid usate sono state fatte agli attrezzisti di scena che si sono offerti volontari. La Sarandon non aveva mai visto le foto ed è realmente sorpresa nel momento in cui le vede e legge di chi sono.
La chicca: Susan Sarandon ed Eva Amurri sono madre e figlia anche nella vita ed è il quarto film che girano insieme.
La frase: "Non è possibile che stavano solo pomiciando?"
Indicazioni: Per chi cerca una commediola.
Valerio Salvi
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