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Spider-Man: HomecomingLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Francesco Lomuscio03 luglio 2017Voto: 6.0
Torna a casa Spider-Man!
Sebbene “The amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro” di Marc Webb avesse lasciato nel 2014 uno spiraglio aperto per una terza avventura che spingeva ad immaginare l’approfondimento di contrasti con il cattivone Rhino interpretato da Paul Giamatti, il successivo ritorno sul grande schermo per il supereroe più famoso di casa Marvel (e di tutti i tempi) sceglie di prendere tutt’altra strada. Fuori Andrew Garfield, infatti, è con le fattezze del Tom Holland che già lo aveva brevemente incarnato in “Captain America: Civil war” che ritroviamo in scena Peter Parker, dedito a girare video diari personali e reduce, appunto, dall’esperienza con Tony Stark e compagni di giustizia. Il Tony Stark nei cui panni, ovviamente, ritroviamo un Robert Downey Jr. che non solo si riserva la migliore battuta dell’insieme (quella sull’eroe springsteeniano della classe operaia), ma vigila perennemente sul protagonista, ora in possesso di un nuovo costume ultra-tecnologico e destinato a scontrarsi con il malvagio Avvoltoio, al quale concede anima e corpo un Michael Keaton eccezionale come di consueto. Protagonista qui affiancato da una zia May più giovane del solito e manifestante i connotati della vincitrice del premio Oscar Marisa Tomei, oltre che dal goffo e grasso compagno di scuola Ned, ovvero Jacob Batalon, che contribuisce a catapultare l’operazione nell’universo degli adolescenti lontani dall’essere popolari e di successo. Perché, al di là delle sequenze d’azione spazianti da quella del colpo al bancomat attuato dai quattro individui che indossano maschere di carta di Thor, Hulk, Iron man e Captain America alla lotta pre-epilogo su un aereo in volo, risulta non poco evidente che sia la progressiva maturazione adolescenziale l’argomento centrale delle circa due ore e dieci di visione. Del resto, tra una immancabile, divertente apparizione per il genio marveliano Stan Lee e video didattici con al centro il già citato Cap, non manca neppure la bella di cui Spidey è segretamente innamorato, qui di nome Liz e dal volto di Laura Harrier; alimentando non poco il sapore di quello che non fatica ad apparire un reboot in salsa Disney channel. Un aspetto che lascia tranquillamente intuire che l’intento dei produttori fosse quello di conquistare soprattutto il pubblico degli spettatori under 15, senza curarsi più di tanto della rimanente – e, probabilmente, più piccola – fetta di pubblico. Fetta che, pur rimanendo efficacemente divertita da momenti come quello teso dell’ascensore in caduta all’interno dell’obelisco di Washington o dei balzi da un edificio all’altro del Queens commentati dalla intramontabile “Blitzkrieg bop” dei Ramones (ma nella colonna sonora figura anche “Going up the country” dei Canned heat), non riesce comunque ad avvertire la carica innovativa che venne sfoderata, invece, dalla trilogia a cura di Sam Raimi. Ed è vero che il buon ritmo generale rende il tutto veloce e scorrevole, nonostante la non breve durata, ma, considerando che dietro la macchina da presa si trovi il Jon Watts responsabile dell’ottimo “Clown” e del riuscito “Cop car”, c’era da aspettarsi decisamente di più. La frase dal film:
“Spider-Man e gli Avengers lottano in una banca sulla ventitreesima” I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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