Alamo - Gli ultimi eroi
La battaglia di Alamo, come tutte le imprese belliche di cui sono protagonisti, ha sempre un grande fascino per gli americani. Il sacrificio di un manipolo di eroi - con l'aggiunta di alcune figure leggendarie - di fronte alle soverchianti forze nemiche. Che dire? Personalmente ritengo che la ritirata strategica che consenta un futuro scontro in ambito più favorevole sia sempre l'opzione migliore. Immolarsi ad una sconfitta certa, a meno che non si abbia un valore strategico superiore (vedi Termopili), quando già si sa che esiste un'opzione diversa non mi sembra qualcosa per cui festeggiare. In ogni caso resta immutato il valore di quegli uomini che combattevano per un'ideale, seppur corrotto se vogliamo; duecento anni fa i futuri Stati Uniti perseguivano una politica molto simile a quella odierna: mi prendo quello che voglio e avvolgo il mio gesto nella bandiera dell'ideale. Almeno noi europei avevamo il buon gusto di non giustificare le nostre mire espansionistiche.

Tornando al film, questa versione del carneade John Lee Hancock (che ha sostituito in corsa Ron Howard non allineato al pensiero dei produttori) è decisamente meno patinata e surreale della pellicola del 1960 diretta da John Wayne, che tra questa e Berretti Verdi ha chiarito a tutti le sue qualità, nulle, di regista. Si è cercato di mantenere un certo rigore storico e di delineare l'aspetto umano dei protagonisti al di la della loro facciata di eroi popolari. L'effetto migliore l'ha sicuramente ottenuto Davy Crockett, per merito di un geniale Billy Bob Thornton, ma anche gli altri personaggi sono convincenti (anche se non abbiamo il cast all-star che aveva in mente Ron Howard). Alla fine possiamo godere questa epica battaglia, nonché l'epilogo storico della sconfitta messicana a San Jacinto che valse l'indipendenza del Texas, magnificamente realizzata, anche se con un ritmo decisamente lento. "Remember the Alamo!" (ricordatevi di Alamo) è il grido di battaglia con cui i texani sconfissero le truppe del generale Santa Anna - il Napoleone d'America (!) - speriamo solo che continuino a ricordarlo in altre occasioni e per altri motivi.
Un film che cerca di essere un analisi super partes, ma che inevitabilmente risente del forte patriottismo tipico degli americani.

Curiosità: durante le riprese i network d'informazione locale continuavano ad inviare elicotteri per riprendere il set dall'alto. L'operazione creava talmente tanto disturbo che fu deciso che tutti gli attori e le comparse avrebbero mostrato "il dito medio" agli elicotteri in arrivo in modo da rendere le riprese inutilizzabili.

La chicca: stupisce il livello di scolarizzazione dei volontari texani, tutti in grado di scrivere lettere a casa ai primi dell'800. Sorprendente.

La frase: "Chi controlla Alamo, controlla il Texas."

Indicazioni:
Per gli appassionati della "frontiera".

Valerio Salvi

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