Tarzan
Il personaggio di Tarzan nacque dalla fantasia di uno scrittore americano, Edgar Rice Burroughs e, dopo la pubblicazione nel 1914 del libro “Tarzan delle scimmie”, divenne uno dei classici più amati e rappresentati. Numerosi furono gli adattamenti cinematografici e televisivi della novella. Tra i più celebri si ricorda il primo, realizzato nel 1918 con Elmo Lincln nei panni di Tarzan. Da allora se ne contano più di novanta. Tra gli interpreti indimenticabili della storia del re della giungla ci sono senz’altro Jhonny Weissmuller, già nel 1932, del quale si ricorda il leggendario grido, Lex Barker (1949- 1953) e Gordon Scott (1955- 1960). Alle rappresentazioni degli anni Ottanta, seguì nel 1999 il film di animazione della Disney con la sua vivace versione musicale.
È questa la breve storia che conduce all’ultima rappresentazione del re della giungla, di Reinhard Kloss, che tenta di rivisitare la storia svecchiandone gli aspetti meno moderni. Da questa idea nasce la versione animata in 3D di Tarzan, che utilizza l’elaborata tecnologia motion capture. La storia è ambientata nel presente. Durante la spedizione in una remota giungla africana, JohnGreystoke e sua moglie muoiono in un incidente di elicottero mentre conducono delle ricerche su un misterioso meteorite. Sopravvive solo il piccolo J.J, soprannominato Tarzan, soccorso tempestivamente da un affettuoso gorilla che lo crescerà con amore materno. Diventato grande, Tarzan è un essere agilissimo, a metà strada tra un uomo e una scimmia. Dimentico del suo passato, è costretto a farci i conti quando, nel corso di un’esplorazione nel mezzo della foresta vergine, incontra il relitto dell’elicottero sul quale aveva viaggiato con i propri genitori. Allora ricorda la propria famiglia e la propria diversità.
Di tale diversità prende coscienza anche grazie all’incontro con Jane, ragazza bella e coraggiosa che si trova sul posto insieme al padre, avventuroso ricercatore. Tra i due nasce un amore improvviso, ma le cose si complicano quando William Clayton, in viaggio in Africa con Jane, rivela di essere arrivato in quella terra soltanto per sfruttare a proprio profitto l’enorme energia contenuta nel meteorite nascosto. Tarzan è considerato un nemico da Clayton e dovrà dunque sfruttare il proprio istinto animale, il proprio ingegno e tutta la sua forza per proteggere la propria famiglia e la stessa Jane.
D’interessante e innovativo c’è soltanto il nuovo apporto tecnologico, che rende senz’altro realistici ed emozionanti l’ambientazione in generale e alcune scene d’azione in particolare: paesaggi mozzafiato osservati dalla cima di rupi altissime; rapide di cascate percorse a grande velocità prima di precipitare sul fondo di un fiume.
Decisamente meno curato è l’intreccio narrativo: scarsa la caratterizzazione dei personaggi e le loro dinamiche interiori e relazionali. Il film predilige il carattere della dinamicità e dell’azione rispetto a quello più statico e descrittivo dell’introspezione psicologica. Ciò rischia di trasformare il ben amato Tarzan in un Rambo dei nostri giorni che con muscoli e pugnale si muove alla conquista della giungla.
La frase:
"Non dovrai metterti a cercare Tarzan: sarà lui a trovarti!".
a cura di Simone Arseni
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