Tutta colpa dell'amore
La formula natalizia della Buena Vista sembra ormai essere chiaramente definita: il cartone Walt Disney di Natale e la commediola romantica, l'anno scorso fu la volta di "Atlantis" e "Serendipity", quest'anno de "Il pianeta del tesoro" e "Sweet home Alabama". Leggerezza, evasione e "famiglie unite" al cinema sono quindi le parole d'ordine con cui il pubblico italiano dovrebbe recarsi in sala.
Il film di Andy Tennant ("Anna and the King") si sviluppa esattamente secondo questi presupposti, ma in maniera talmente leggera che difficilmente lascerà qualcosa nello spettatore al di fuori di qualche risata sparsa qua e la. Il maggior sforzo, a detta della produzione, è stato teso alla creazione di un finale innovativo e sorprendente per evitare di ricalcare i mille stereotipi delle commedie di genere, peccato che questa sia solo una beata illusione dello staff, perché sfido chiunque ad immaginare qualcosa di diverso.
Melanie (Reese Witherspoon / "La rivincita delle bionde") è una stilista emergente, fidanzata con Andrew (Patrick Dempsey / "Scream 3"), il figlio del sindaco della Grande Mela, e con una vita in decisa ascesa. Dopo la consacrazione nello stardom della moda si ritrova a sorpresa da Tiffany, non per fare colazione, ma di fronte ad un Andrew inginocchiato che le chiede la mano. Il massimo che si possa chiedere alla vita!
Ma così non è; resta da risolvere un piccolo problemino: il suo passato. Che so... la famiglia per esempio: ufficialmente tenutari di una piantagione di cotone in Alabama, ma in realtà due pensionati non troppo abbienti; oppure l'ex marito Jake (Josh Lucas / "Hulk"), che proprio "ex" non è, visto che non ha mai firmato le carte del divorzio. In generale l'adolescenza di Melanie, che peraltro ha anche cambiato il suo cognome da Smooter a Carmichael, non è proprio così patinata come la sua attuale vita e dovrà necessariamente provvedere a dei piccoli aggiustamenti se vuole convolare a nozze.

La comicità intrinseca del film risiede tra il forte contrasto tra la semplice vita del sud degli stati uniti e la frenesia selvaggia di un newyorkese; indubbiamente il tutto da vita a gag divertenti, ma il pubblico europeo difficilmente è in grado di apprezzare le numerose sottigliezze che farebbero sganasciare dalle risate un americano. Se pure alcuni contrasti tra rurale e cittadino sono presenti anche nella nostra realtà, ciò che maggiormente ci diverte è l'essenza stessa dell'americano medio.
Un film che se dal punto di vista del soggetto non colpisce il bersaglio, quanto meno ci regala delle belle inquadrature, stile rivista di viaggi, di New York ed un lungo défilé di abiti (che personalmente trovo orrendi) della protagonista.

Curiosità: i due cani di Josh si chiamano Bear e Bryant, un omaggio a Paul "Bear" Bryant leggendario coach della squadra di football dell'università dell'Alabama.

La chicca: Fred Ward sembra essere il padre ideale di giovani star in fuga, dopo J Lo in "Via dall'incubo" è ora la volta della Witherspoon.

La frase: "Non puoi cavalcare due cavalli con un culo solo!"

Indicazioni:
Per un dopo pranzo natalizio in cui la mente è ottenebrata dalla digestione.

Valerio Salvi

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