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SuXbad – 3 Menti Sopra il Pelo
Campione d’incassi negli Stati Uniti, dove è rimasto in vetta al box office per tre settimane, “Superbad” potrebbe facilmente essere accumunato a tante altre commedie americane su teenager alla ricerca disperata di un primo rapporto sessuale, solo che a differenza della maggior parte di queste, al pari con American pie e poche altre, fa ridere. E’ proprio il film dei fratelli Weitz, quello per intenderci della torta di mele, il primo riferimento che viene in mente, almeno a sintetizzare la trama. Tre nerd che prima di finire il liceo vogliono sentirsi davvero uomini, e che hanno una notte per organizzare l’evento.
Sono passati anni da “la mamma di Stifler” e compagnia, c’è stato internet e facile è diventato accedere a video e filmati porno. Si è diventati più espliciti sia nel linguaggio che nelle fantasie, e così la pellicola è molto più sboccata di quanto la potesse essere una analoga del passato decennio. La si potrebbe senza dubbio definire volgare, e con questo buttata nella mischia dei tanti film che cercano di colmare con il greve la mancanza di idee comiche. Qui però la parolaccia e i pensieri “impuri” funzionano, e se non si è troppo adulti, e ci si è recati al cinema con le giuste aspettative ci si divertirà.
Scritto con una giusta caratterizzazione dei personaggi, mai alle prese con situazioni banali (è proprio questo il punto di forza del film assieme ai dialoghi), ma sempre dentro “una storia” e non una cornice di essa, ”Superbad” è anche girato bene. Greg Mottola costruisce la comicità con la coralità dei propri interpreti. Lo spazio, la possibilità di vedere contemporaneamente i personaggi di volta in volta coinvolti e le (spassose) interazioni tra loro riescono a mantenere vivo l’interesse e sempre presente l’idea che da un momento all’altro ci sia la gag o la battuta che faccia ridere. La gestione del tempo e un’ottima fotografia fanno il resto, lasciando che ogni scena abbia la giusta intensità per divertire.
Interessante per certi versi è anche il ritratto sociologico. Una società, quella americana, che proibendo severamente l’alcool ne fa la preda più ambita per i giovani che credono di trovare in questo il passepartout dello spasso. Gli sceneggiatori Evan Goldberg e Seth Rogen (che ha anche una bella parte nel film: il poliziotto con i baffi), scrivono e tratteggiano personaggi e situazioni riuscendo a dare anche un pò di spessore al tutto. Il finale non è in chiave gay, ma solo atto verso l’importanza dell’amicizia. Si va al college, si diventa grandi, le strade si divideranno, la persona con cui si starà di più sarà la propria partner, ma un amico rimarrà un amico.
La frase: "E’ la nostra ultima festa da liceali, capisci? Sai quando senti una dire Oh, ero ubriaca ieri sera, ho scopato quel tale per sbaglio... Potremmo essere quello sbaglio!!!!".
Andrea D’Addio
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