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Street Dance 3D
Dopo il successo di "Step Up 3D" ecco una nuova pellicola che punta sulla spettacolarità della danza di strada, anch’essa in 3D, quasi una risposta britannica al filone USA che ha conquistato il pubblico.
La storia si ripete, di nuovo su un esile e quanto mai "trito e ritrito" canovaccio di una donna tradita e dell’amore per un altro uomo, prendono vita nuove ed entusiasmanti coreografie, ma stavolta c’è qualcosa in più. Sebbene i due film abbiano molti elementi in comune, si diversificano grazie ad una visione di insieme e ad un messaggio diverso. In "Step Up" la danza fa la parte del leone, ma anche l’amore è un elemento portante della pellicola, qui invece l’amore cede il passo ad un nuovo messaggio edificante, ad una visione diversa legata allo scontro-incontro fra due modi diversi di ballare. La street dance torna a scontrarsi e incontrarsi con la danza classica, da cui in parte ha avuto origine, uno scontro difficile che porta lentamente ad un connubio fra le due forme di ballo, sottolineando come la stessa arte in ogni sua forma è libertà.
Come sosteneva il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900): "L'arte: la grande creatrice della possibilità di vivere, la grande seduttrice della vita, il grande stimolante per vivere". Un concetto che sembra essere la griglia base su cui è costruita questa deliziosa pellicola di danza moderna, con suggestioni classiche e riferimenti a film che ancora oggi conquistano gli spettatori come "Saranno famosi", "Flashdance" e "Dirty Dance". I riferimenti e le citazioni sono diverse, ma i due punti di riferimento dominanti sembrano innanzitutto la serie di "Step Up" e la serie televisiva "Glee". La protagonista è Carly, interpretata da Nichola Burley, ballerina di street dance che, a causa dell’abbandono della squadra da parte del fidanzato Jay, si trova a dirigere il gruppo nel tentativo di vincere il trofeo internazionale della specialità. In una dura lotta contro il tempo e le avversità, Carly dovrà imparare prima di tutto a comportarsi da capo e poi a cercare un posto dove allenarsi con gli altri... Tutto sembra andare male, finché un giorno non incontra Helena (Charlotte Rampling), ex etoile ora insegnante alla Ballet Academy, che le concede l’utilizzo di una palestra a patto di inserire i suoi ballerini nel gruppo, lo scopo è risvegliare la passione sopita nei ballerini di danza classica. Un compromesso che su carta sembra eccitante, ma questi due modi di esprimersi non sembrano riuscire a dialogare fra loro, sarà la musica e la danza ad avvicinarli, permettendo al gruppo di fondersi e risvegliando nei ballerini di danza classica la passione sopita a causa delle lunghe e noiose lezioni tecniche. Come in ogni favola vi è uno scontro, ma alla fine, grazie all’amore comune per la danza, nasce un rispetto reciproco risvegliando in tutti la voglia di vincere e di salire sul "palcoscenico" (qualsiasi forma esso abbia). Il film risulta gradevole e coinvolgente grazie alle eccellenti interpretazioni degli attori e alle esplosive coreografie che mescolano i generi, anche se forse la regia di Max Giwa e Dania Pasquini risulta un po’ piatta, con pochi movimenti di camera e lunghe sequenze tese a colmare i buchi e qua e là qualche strano taglio sequenza. Il loro unico interesse pare essere quello di mostrare la possibilità di dialogo fra i due gruppi e sorprendere il pubblico con strabilianti coreografie ed evoluzioni tecniche favorite dall’utilizzo del 3D.
La frase: "Sto ancora danzando e ballando davanti allo specchio, solo che ora i miei sogni li condivido".
Federica Di Bartolo
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