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Star Wars: Gli Ultimi JediLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato12 dicembre 2017Voto: 7.0
Un nuovo capitolo della saga di Star Wars approda al cinema: “Star Wars: Gli ultimi Jedi”, noto anche come “Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi”, scritto e diretto da Rian Johnson. Prodotta dalla Lucasfilm e distribuita dalla Walt Disney, è l'ottava pellicola dedicata al mondo di Guerre stellari e il secondo capitolo della Trilogia sequel dopo “Star Wars: Il risveglio della Forza”. Tra i suoi interpreti vanta la presenza della compianta Carrie Fisher, ancora una volta nei panni della Principessa Leia, di Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Andy Serkis, Benicio del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran. Il film, ambientato immediatamente dopo gli eventi narrati ne “Il risveglio della Forza”, vede Rey consegnare a Luke Skywalker la spada laser che fu sua, invitandolo a interrompere il suo esilio per salvare il mondo libero - il Primo Ordine vuole sopprimere la Resistenza -. Accanto a Rey nell’impresa, l'ex assaltatore Finn, il pilota di X-wing Poe Dameron, l'occhialuta aliena Maz Kanata e il Generale Leia Organa. Mentre tra i servitori del Lato Oscuro emerge Kylo Ren, influenzato dalla misteriosa figura del Leader Supremo Snoke.
Erano molte le aspettative attorno a “Star Wars: Gli ultimi Jedi”, ma il regista Rian Johnson - sebbene solo in parte - non le ha deluse, lasciando lo spettatore a bocca aperta per gran parte della pellicola. Il film è caratterizzato da un ritmo altalenante: c’è un equilibrio (non si evidenzia per tutta la durata della pellicola però) tra le scene in cui l’andamento è meno incisivo e quelle in cui è particolarmente serrato. Visivamente è impeccabile, soprattutto per merito degli effetti speciali - affascinanti sì, ma anche di forte impatto. Alcuni di essi saranno difficile dimenticare il giorno dopo la proiezione per la loro straordinaria potenza -, del gioco di luci e ombre e di chiari e scuri. Lascia l’amaro in bocca una sceneggiatura che di consistente e originale ha ben poco. Nulla di nuovo all’orizzonte, ma è sempre emozionante sentire dialoghi che ci permettono di ricordare il passato e di vivere momenti di intensa nostalgia: “Che la forza sia con te”. Ma anche con noi, perché è vero che il film ha molti aspetti positivi, ma tralascia alcuni particolari rilevanti. Ad esempio emerge un appiattimento generale di “Star Wars: Gli ultimi Jedi” nella parte centrale del film, data dalla mancata armonia tra il susseguirsi di scene d’azione che cambiano in modo troppo repentino, che non lasciano il tempo necessario allo spettatore per godere del momento, e l’alternarsi delle suddette scene con alcune eccessivamente lente, seppur necessarie per mostrare anche il viaggio introspettivo ed evolutivo di Rey, in primis. Da lodare, insieme all’uso di tecniche di ripresa esaltanti da parte di Rian Johnson, il quale almeno non risulta banale nelle scelte stilistiche, è l’imprevedibilità dei fatti narrati nella storia che riecheggia per tutto il tempo. È evidente che vi fossero già delle idee intelligenti e originali di base. Altro elemento di grande importanza è la maestria con cui i momenti più intensi e ricchi di azione vengano smorzati dall’ironia graffiante dei personaggi. Questo aspetto della pellicola, però, tende a perdersi proprio nella parte centrale di “Star Wars: Gli ultimi Jedi”. Non mancano, quindi, momenti di grande leggerezza, volti ad alleggerire la drammaticità (neanche troppo marcata) di alcune scene. Qualcuno morirà, qualcuno darà del filo da torcere ai cattivi, qualcun altro si sacrificherà per la Resistenza, qualcuno ancora farà il suo ritorno e qualcun altro salverà il mondo, forse. Tutti gli interpreti sono credibili e naturali (tenendo presente la caratterizzazione dei personaggi) nei loro ruoli, ma una menzione speciale è da attribuire a Daisy Ridley nelle vesti di Rey. Quest’ultima è riuscita ad esprimere ogni più piccola emozione provata da Rey con la sola espressività del viso e il suo sguardo. Ricordiamo che la pellicola mostra l’ultima apparizione cinematografica della compianta Carrie Fisher, sempre perfetta nel ruolo della Principessa Leia. La frase dal film:
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