Sposami Kate
Ci sono tanti, anzi tantissimi, bei film, ma poche pellicole veramente indimenticabili. Spesso il confine che separa queste due categorie è molto sottile, basta poco: un'interpretazione poco convincente, una regia non impeccabile o dei dialoghi banali. Nel caso di "Crush" è il finale quello che mina la pellicola ponendosi in un tono decisamente al di sopra di tutto il resto del film, quasi un urlo sguaiato in una commedia dal tono lieve.

Kate (Andie Mac Dowell / "Michael") è una single ormai abituata "obtorto collo" all'idea di restarlo, con un irrefrenabile desiderio di maternità appagato, in parte, dal suo lavoro: preside di un college. Una vita abbastanza monotona le scorre davanti con l'unica impennata della serata settimanale con le amiche, anch'esse, volenti o nolenti, single, in cui si raccontano i loro sogni e le loro conquiste decidendo a chi va la palme della "più triste della settimana". Janine (Imelda Staunton / "Shakespeare in Love") commissario di polizia ancora alla ricerca dell'anima gemella e Molly (Anna Chancellor / "Quattro Matrimoni ed un Funerale") con tre disastrosi divorzi alle spalle.
Finalmente le cose un giorno cambiano, Kate conosce Jed (Kenny Doughty / "Titus") un ragazzo più giovane di lei di circa quindici anni, per giunta suo ex-alunno, e se ne innamora ricambiata. Preoccupata dall'eventuale reazione delle sue amiche Kate decide di tenere per se la cosa, ma come dice il proverbio: tutti i nodi vengono al pettine, e la reazione di Molly e Janine sarà decisamente sopra le righe.

Il film ci fa sorridere in molte situazioni, ma allo stesso tempo è pervaso da una costante amarezza dovuta all'insoddisfazione di fondo delle tre protagoniste. John McCay, sceneggiatore e regista, oltre ad esplorare il mondo dei single quarantenni, tratteggia molto bene le parti più oscure dell'animo umano. Kate, Molly e Janine sono amiche da sempre e si vogliono bene, ma hanno comunque le loro piccole invidie e gelosie che le portano ad estremi normalmente inconcepibili. Kate incarna l'archetipo dell'innocenza, mentre Molly, con la sua sequela di fallimenti amorosi ed il suo cinismo, è talmente corrotta da perdere di vista i veri valori della vita (oppure la Chancellor è ancora arrabbiata con la Mac Dowell per avergli rubato Hugh Grant sull'altare); Janin è il collegamento tra le due, la più equilibrata, ma anche la più debole, quella che si lascia trascinare dalle altre due.
La Mac Dowell, che mancava da molto in un film dove potesse esprimere al meglio il suo talento, sfoggia una recitazione matura e convincente, oltretutto ben supportata dal suo incredibile fascino.
Tecnicamente la pellicola, ambientata in una scozia da cartolina (ma materialmente realizzata nella contea di Glouchester), è ben girata e dominata da colori caldi, autunnali e molto rassicuranti. La quiete della cittadina di Cotswold ben si adatta al tipo di storia e di personaggi che la popolano. Nel complesso un film a cavallo tra i sorrisi, la riflessione e le lacrime, con cui passare una piacevole serata.

La frase: "Io non so se sono single perché sono sfortunata o perché so solo stare da sola."

Curiosità: sono rimasto impressionato dalla somiglianza tra Daughty e Stephen Dorff ("Blade").

Indicazioni:
Una commedia dolce-amara per chi cerca anche un pò d'impegno.

Valerio Salvi

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