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Splice
Dell’ex disegnatore di storyboard Vincenzo Natali, autore nel 2002 del fanta-spionistico "Cypher", sentimmo parlare soprattutto cinque anni prima per quel "Cube-Il cubo" che, realizzato a basso costo e costruito su un ristretto gruppo di persone rinchiuse in una misteriosa stanza-prigione, finì per trasformarsi in un piccolo cult, tanto da generare anche un paio di sequel rispettivamente firmati da Andrzej Sekula ed Ernie Barbarash.
Sotto la produzione esecutiva del messicano Guillermo del Toro, cui dobbiamo i due "Hellboy", Natali torna dietro la macchina da presa con una vicenda che fonde genetica e affetti umani ponendo il premio Oscar Adrien Brody ("Il pianista") e Sarah Polley ("La vita segreta delle parole") nei panni dei due scienziati Clive ed Elsa, sentimentalmente legati e che s’imbarcano in un innovativo esperimento basato sul miscuglio del DNA umano con quello animale, ottenendo una creatura dalle fattezze femminili presto denominata Dren.
Creatura che, interpretata dalla prevalentemente televisiva Delphine Chanéac, i due protagonisti – i cui nomi vogliono essere un chiaro omaggio ai Colin Clive ed Elsa Lanchaster del classico "La moglie di Frankenstein" – decidono di crescere come una vera e propria figlia, fino ad inimmaginabili risvolti.
Ma sono proprio questi ultimi, posti nel quarto d’ora finale di una visione complessiva che sembra riallacciarsi in parte ad "Alien" e in parte a "Specie mortale", a spingerci ad interrogarci sulla loro effettiva utilità, soprattutto se teniamo conto del fatto che l’operazione aveva intrapreso un percorso che sembrava tenersi opportunamente distante dai cliché tipici dell’horror puro.
Il risultato finale, quindi, decisamente poco originale in fatto di idee, appare ai nostri occhi nelle vesti di fanta-prodotto costruito in maniera efficace sull’attesa, ma che sembra prestare poca attenzione proprio ad elementi e situazioni che ne avrebbero di certo meritata di più (si pensi alla scoperta del sesso da parte di Dren), tanto da sminuire perfino la prova dei bravi Brody e Polley e da interrompersi nel momento in cui comincia ad essere presente l’azione.
Sono allora soltanto i curatissimi effetti speciali a salvarsi in quella che possiamo tranquillamente considerare un’occasione sprecata, ma che ci lascia comunque confidare in una prossima prova del non disprezzabile Natali.
La frase: "Si tratta di qualcosa di assolutamente unico al mondo".
Mirko Lomuscio
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