Spider-Man
"Thwip"... fletto i muscoli e sono nel vuoto! Balzando tra un palazzo e l'altro la figura elastica e flessuosa dello stupefacente Uomo Ragno si immerge in una New York coloratissima e molto "glamour". Sam Raimi ("Darkman") ci catapulta in un mondo sospeso nel tempo che potrebbe facilmente collocarsi tra gli anni settanta (periodo d'oro del fumetto ragnesco) ed oggi.
Tobey Mc Guire ("Pleasantville") è un perfetto Peter Parker che con la sua recitazione, essenzialmente costituita da una calma calcolata, ci restituisce l'ingenuo liceale creato da San Lee e Steve Dikto; gli si contrappone un diabolico Willem Dafoe ("The Bondock Saints") nei panni del terribile Goblin, un pazzo schizoide che ricorda molto il Joker di "Batman", ovvero quando il comprimario quasi eclissa il protagonista.
La storia saccheggia almeno dieci anni di produzione fumettistica, dalla nascita dell'Uomo Ragno, al suo trasferimento al college ed all'incontro-scontro con Norman Osborn/Goblin. Nel mezzo l'amicizia con Harry (James Franco) ed il suo deteriorarsi a causa di una ragazza: la rossa Mary Jane Watson (Kristen Dunst / "Crazy/Beautiful"); una bella battaglia sul ponte con tanto di caduta di M.J., giusto per citare la mai dimenticata Gwen Stacy, qui totalmente rimossa per esigenze di copione e la minaccia di Goblin di uccidere tutte le persone care a Peter, giusto per ricordarci sempre il motto Marvel: "da un grande potere derivano grandi responsabilità". Alla fine la scelta vincente è stata soprattutto quella di anteporre lo sviluppo dei personaggi all'azione supereroistica.

Ma veniamo al piatto forte: effetti speciali! Più di cinquecento sequenze ritoccate al computer sia per gestire i movimenti del ragno mentre vola a quaranta piani d'altezza, sia per i numerosi effetti speciali con esplosioni e combattimenti vari. Il lavoro di Raimi è stato veramente sorprendente, è ovvio che siamo lontani anni luce dalla pellicola degli anni settanta interpretata da Nicholas Hammond (anche se le lenti a specchio della maschera sono molto simili), ma si resta comunque stupiti dalla abilità con cui la parte digitale è stata amalgamata nella pellicola senza risultare invasiva od eccessivamente "finta". Se il costume dell'uomo ragno risulta particolarmente riuscito (non per nulla costa centomila dollari al pezzo) con il suo mix di tessuto e lattice (la ragnatela) senza l'orrenda muscolatura posticcia che aveva caratterizzato gli altri supereroi, quello di Goblin lascia un pò perplessi, specialmente per la maschera decisamente troppo "finta". Nel complesso un ottimo film che scorre via senza mai stancare, ben supportato dalle musiche di un Danny Elfman particolarmente ispirato sulla scia di sonorità meno cupe e più incalzanti.

E per concludere non possiamo tralasciare i numerosi riferimenti ad un classico del genere supereroistico: "Superman": la corsa di Peter Parker mentre si slaccia la camicia rivelando il costume, il salvataggio di Mary Jane dal balcone con "voletto" abbracciati insieme ed i tentativi di lanciare la ragnatela con numerosi motti tra cui quello di Superman.

La chicca: gli studi sul costume che effettua Peter con lo "Spiderman" finale, sono effettivamente stati realizzati da Phil Jimenez il disegnatore della serie "Wonder Woman".

Curiosità: la scena finale con Spiderman in cima all'Empire State Building era stata precedentemente girata in cima alle Torri Gemelle, ma è stata modificata in seguito ai noti eventi dell'undici settembre, come anche il trailer, l'unico retaggio di questo resta un riflesso sulle lenti della maschera di Spiderman in cui si vedono le Torri Gemelle.

La frase: "Non vuole essere famoso... e io lo faccio diventare famigerato!"

Indicazioni:
Non solo per i fans del fumetto.

Valerio Salvi

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