Shaggy Dog - Papà che abbaia... non morde
Diceva Allen Ginsberg che "Solo lo scienziato è vero poeta: ci dà la luna, ci promette le stelle, ci farà un nuovo universo se sarà il caso", non pensando di certo però alle mutazioni genetiche come a qualcosa di poetico. Di certo non lo sono quelle che fanno di un uomo un cane, e che il cinema ha scritto con "Shaggy dog" sul sostituto procuratore Dave Douglas. Morso da una cavia scappata da una misteriosa casa farmaceutica, come i famosi licantropi, si troverà ad assumere alternativamente sembianze umane e canine senza possibilità di scelta. Alla negatività della situazione farà però da contraltare l'opportunità di star vicino alla propria, spesso dimenticata famiglia nelle incognite vesti di animale domestico.

Quando in un film i protagonisti sono: un padre, una madre, due bambini ed un cane, non c'è dubbio: trattasi di commedia per famiglie. Il marchio Disney nei titoli di testa su questo non tradisce. Nessuna parolaccia, passaggi narrativi scontati, parecchio zucchero, ed innocue, ma godibili risate. Merito delle innegabili e spassose capacità "mutanti" di Tim Allen (fu un improvvisato Babbo Natale nei due "Che fine ha fatto Santa Claus"), di un resto del cast azzeccato (Robert Downey Junior, Danny Glover) e di una regia che non limita a raccontare, ma talvolta inventa (divertente la soggettiva sul cane e l'utilizzo dei primi piani). A far storcere un poco il naso, disacerbando la gradevolezza del prodotto, è un sottotesto che non pregiudica la bontà della pellicola, ma che rimane come dato di fatto. Da quando la Disney ha divorziato dalla casa produttrice Miramax (autrice di quel "Farenheit 9/11" di Michael Moore che proprio la Disney una volta conosciuti i contenuti ha cercato di ostacolarne l'uscita), è ritornato predominante lo storico (è dai tempi del grande Walt Disney) spirito conservatore di Topolino. Ecco quindi che l'attuale discussione sull'etica che gli esperimenti genetici dovrebbero rispettare viene rappresentata in un dualismo tra scienziati criminali che vogliono fama e potere e la buona e cara famiglia tradizionale.

La curiosità: Autoreferenziale per Tim Allen la citazione della famosa frase di Toy Story "Verso l'infinito ed oltre!". Era lui infatti a doppiare lo "space ranger" Buzz Lightyear nella versione originale del film.

La frase: "Sei stato morso da un cane questa sera e i tuoi figli hanno preso le difese del cane. Questo non ti dice nulla?"

Andrea D'Addio

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