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Serious Moonlight
"Serious Moonlight", presentato al Tribeca Film Festival nella sezione Encounters rappresenta il debutto alla regia cinematografica di Cheryl Hines, molto conosciuta negli Stati Uniti come attrice di importanti serie televisive (Curb Your Enthusiasm).
Quando arriva nella sua villa di campagna e trova la casa piena di mazzi di fiori e il letto cosparso di petali di rosa, la quarantenne avvocatessa di successo Louise (Meg Ryan) si aspetta tutto un altro genere di sorpresa. In realtà il marito Ian (Timothy Hutton) le comunica che ha deciso di lasciarla e di partire per una fuga romantica a Parigi con l’amante ventenne. Louise reagisce d’istinto e mette in pratica quello che molte donne nella sua situazione hanno sognato di fare, lega il marito con il nastro adesivo prima ad una sedia e poi, per praticità, alla toilette per costringerlo a ponderare sulla sua decisione.
Il film da principio stenta a prendere il via e si trascina per i primi venti minuti fra dialoghi un po’ assurdi ed interpretazioni stereotipate, in cui Meg Ryan si appoggia sulle sue famose smorfie e Timothy Hutton urla a squarciagola quando non ha un pezzo di nastro sulla bocca. Poi la sceneggiatrice Adrienne Shelly ha due intuizioni intriganti: fa immobilizzare il marito alla tazza del WC con i calzoni calati e fa entrare in scena un gruppo di rapinatori maneschi che imprigionano i nostri protagonisti nel bagno per tutta la notte. Finalmente Ian vede il loro rapporto sotto una luce diversa, quella del chiaro di luna, e si accorge di essere lui la vera causa del problema.
Purtroppo per tutta la durata del film pesano sia l’inesperienza della regista, che permette agli attori di adagiarsi sulle scelte interpretative più ovvie, sia la mancanza di lavoro sulla sceneggiatura. Infatti, la giovane sceneggiatrice, regista e attrice Adrienne Shelly, molto apprezzata per il film "Waitress" da lei scritto e diretto, è stata assassinata prima che "Serious Moonlight" vedesse la luce.
La trama comunque ci lascia una fantasiosa strategia nel caso in cui dopo 13 anni di matrimonio nostro marito decida di scappare con la receptionist di 20 anni piu’ giovane.
La frase:
- "I don’t love you anymore" (Non ti amo piu’)
- "Well, I’ll just keep you tied up to this chair until you do" (Allora dovrò tenerti legato a questa sedia fino a che non ricomincerai ad amarmi)
Elena Maria Manzini
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