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Scimmie come noi
Bel film d'animazione, "Scimmie come noi" è un'edificante favola a scopo sociale. Due tribù di scimmie, i "Woonko" ed i "Laanko" vivono separati da millenni a causa di un cataclisma che ha portato i primi a rifugiarsi sulle cime di giganteschi alberi, i secondi a vivere tra le imponenti radici degli stessi. L'ignoranza degli uni per gli altri matura intolleranza e superstizione e così i due gruppi vivono nell'odio e nella paura reciproca. Tutto questo finché Kom, giovane appartenente alla tribù dei Woonko, cadendo a causa di un ramo spezzato (ma sarà stato poi un caso?), non precipita giù entrando, in tal modo, in contatto con l'odiata tribù rivale.
La storia - autore lo scrittore inglese Norman Judis - si incentra sul personaggio di Kom. La giovane scimmia, novello Ulisse che oltrepassa le colonne d'Ercole (gli enormi alberi) per seguire "virtute e canoscienza", è il protagonista di questo film. E' lui che, grazie alla sua ferrea volontà di vedere le cose come sono, non ha paura di incontrare "gli altri". Non teme i diversi ma, anzi, brama di conoscerli. E grazie a lui, superstizione ed ignoranza saranno sconfitte ed una nuova alleanza tra le due tribù potrà aver luogo. Se Kom rappresenta l'homo novus (terminologia più che appropriata anche se riferita ad una scimmia, anzi, proprio perché riferita ad una scimmia), il cancelliere Sebastian della tribù dei Laanko impersona l'intolleranza e la cupa bramosia del potere. Ibrido tra Savonarola e Rasputin, intento a macchinare contro il suo re (idealista e perso nei suoi sogni irrealizzabili), si scontrerà con Kom fino alla finale, inevitabile, resa dei conti. Il film strizza l'occhio anche alla teoria dell'evoluzione. Le scimmie che vivono sulla terra, infatti, sono più antropomorfe e soprattutto più tecnicamente evolute dei loro cugini sugli alberi. Ma questo non eviterà loro di soccombere dinanzi al nuovo pensiero del giovane ribelle Kom.
L'animazione è calda e pacata, senza quei mirabolanti effetti speciali che riempiono i film d'animazione degli ultimi anni. La sceneggiatura è assolutamente priva di scene di violenza o di scene che, comunque, possano turbare anche gli spettatori più piccini. E questa sarà una caratteristica dei film che la LUXVIDE, casa di distribuzione, specializzata nelle produzioni televisive, che per la prima volta si affaccia al cinema, porterà nelle sale cinematografiche.
Da notare che il doppiaggio del perfido Sebastian e del re è stato effettuato da Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Una prova convincente.
Indicazini:
Consigliato ai più piccoli ed ai più grandi.
Das
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