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Red
Il successo dei film sui supereroi nell’ultimo decennio è stato tale che, logicamente, anche le divagazioni sul tema sono aumentate a dismisura. Eroi senza superpoteri, parodie di supereroi, supereroi cattivi che solo alla fine diventano buoni, cartoni animati e tanto altro: questa tipologia di racconti nati inizialmente dalle pagine dei fumetti ha ormai tante di quelle rappresentazioni su pellicole che potrebbe diventare un genere a sé stante, come il peplum o il western.
Con RED siamo dalle parti del film a metà tra azione e commedia. Il punto di partenza è un ex agente segreto della Cia ormai in pensione che viene preso di mira dai suoi vecchi datori di lavoro perché lasciarlo in giro, con tutte le sue abilità, sarebbe un pericolo per la comunità. E’ un R.E.D, ovvero un Retired Extremely Dangerous. Logicamente né lui, né i suoi ex colleghi anche loro ritiratisi, hanno voglia di passare all’altro mondo e per questo oppongono la più strenua delle resistenze. Sono ancora veloci nei movimenti, hanno una mira perfetta quando sparano e un’intelligenza fuori dal comune: come fermarli?
Una trama piuttosto telefonata, nata anch’essa dalle pagine di un fumetto (una miniserie pubblicata tra il 2003 e 2004 scritta da Warrren Ellis e illustrata da Cully Hamner), che riesce comunque a divertire. Al testo originale, il bravo regista tedesco Robert Schwentke e i suoi sceneggiatori (i fratelli Jon e Erich Hoeber), hanno aggiunto parecchi personaggi (quelli interpretati da John Malkovich, Morgan Freeman e la Helen Mirren non esistevano in partenza) dando più brio ad una storia sennò più improntata all’azione. In fin dei conti proprio la cornice perfetta per un attore come Bruce Willis, da sempre abituato a viaggiare su queste corde recitative in cui l’action c’è, ma non è presa troppo sul serio. Sia lui che il resto del cast (compresa la sempre brava e sottoutilizzata da Hollywood Mary-Louise Parker) ispirano una simpatia generale che trascende lo schermo, lasciando in secondo piano la banalità del plot. Robert Schwentke accompagna il tutto concedendo ai suoi attori di gigioneggiare il giusto e valorizzando il più possibile le scene d’azione, spettacolari e divertenti allo stesso tempo. In definitiva RED risulta così un buon prodotto adatto a qualsiasi tipo di pubblico, nulla di eccezionale, ma godibile quanto basta per rimanerne soddisfatti.
La frase: "Apri il maiale!".
Andrea D'Addio
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