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Questione di Karma

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato06 marzo 2017Voto: 5.0
 

  • Foto dal film Questione di Karma
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Spesso gli uomini vengono posti di fronte a tragedie che possono condizionare la loro vita per sempre, soprattutto quando il fatto in questione riguarda la perdita di una persona cara. Come ad esempio accade a Giacomo in “Questione di Karma”, la nuova pellicola diretta da Edoardo Falcone (“Se Dio Vuole”) e interpretata da Fabio De Luigi ed Elio Germano.
Giacomo è uno stravagante erede di una dinastia di industriali: la sua è un’esistenza segnata dalla morte del padre quando era molto piccolo e, più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni. L’incontro con un eccentrico esoterista francese, però, cambia le sue prospettive: lo studioso, infatti, afferma di aver individuato l'uomo in cui si è reincarnato suo padre. Trattasi di tal Mario Pitagora, un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.

Questione di karma è il secondo film diretto da Edoardo Falcone il quale aveva dimostrato di poter dirigere un progetto tutto suo con Se Dio Vuole. Nonostante il suo esordio alla regia sia stato apprezzato da pubblico e critica, con la nuova pellicola il regista sembra essersi dimenticato che per far ridere e intrattenere un possibile spettatore c’è bisogno di ben altro che qualche battuta ben assestata e nomi di forte richiamo per il grande pubblico: una solida sceneggiatura. Il copione, infatti, è deludente in quanto privo di originalità. Già dalla trama è facile capire cosa avverrà nel film e come potrebbero evolversi determinate situazioni, anche se il finale riserva una piccola sorpresa che in un primo momento potrebbe lasciare gli spettatori esterrefatti. I dialoghi sono banali e poco creativi, ma in compenso sono ottimi i tempi di battuta dei due protagonisti: Fabio De Luigi ed Elio Germano.
Questo ha permesso al pubblico di godere di alcune battute che, se fossero state gestite meglio in termini di scrittura, avrebbero potuto dare vita a delle scene davvero esilaranti. Ma il problema di fondo del progetto sta all’origine di tutto, ovvero il soggetto sulla quale il film si basa che già di per sé potrebbe indurre il pubblico a pensare che, probabilmente, non valga la pena spendere soldi per guardare una commedia la cui trama appare ridicola.

Ad essere sinceri non mancano scene imbarazzanti, ma bisogna tenere conto degli interessanti spunti di riflessione che Questione di karma mette in campo. Se c’è una cosa che abbiamo capito di Edoardo Falcone, anche tenendo conto del suo film d’esordio, è la volontà di trasmettere un messaggio volto a far pensare lo spettatore su temi importanti. In questo caso viene messo in luce ciò che di più bello può nascere da un incontro: una grande amicizia.
Banale? Certo, ma il tema è uno dei pochi elementi che sono stati approfonditi molto bene nel progetto. Dal rapporto fra Mario e Giacomo, infatti, si comprende quanto l’amicizia possa influenzare positivamente le scelte di una persona e spingerti a migliorare nel profondo.
Ovviamente non manca una riflessione inerente all’importanza dei soldi nella società odierna e a cosa si è disposti a fare pur di ottenerli, mettendo anche a rischio ciò che di buono c’è nella vita.

È giusto, infine, parlare dell’interpretazione dei due attori protagonisti, Fabio De Luigi ed Elio Germano. Se il primo è solito a ricoprire ruoli da commedia, il secondo l’abbiamo spesso visto nei panni di uomini cupi e profondi. Nella pellicola Germano sorprende in quanto appare molto espressivo, anche se non abbandona del tutto il ruolo ‘tragico’ a cui è abituato. De Luigi invece non incanta il pubblico poiché mantiene le stesse due espressioni (una leggermente più cupa e una più da ‘bamboccione’) per tutta la durata della pellicola.
Possiamo dire che nessun interprete coinvolto è stato protagonista di una performance indimenticabile.


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