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Proprio lui?

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato10 gennaio 2017Voto: 4.0
 

  • Foto dal film Proprio lui?
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Cosa accomuna: un padre di famiglia alle prese con un incontro che avrebbe evitato volentieri, un ragazzo miliardario dal linguaggio scurrile, una donna dalle mille sorprese, un bambino che vuole lavorare nell’azienda del padre e una ragazza innamorata di quello che potrebbe essere l’uomo della sua vita?
Stiamo parlando di “Proprio lui?”, la commedia di John Hamburg che vede tra i suoi protagonisti James Franco, Zoey Deutch, Bryan Cranston, Adam Devine e Megan Mullally.

Durante le vacanze, Ned, un iperprotettivo ma amorevole padre, va a visitare insieme alla famiglia sua figlia a Stanford, dove incontra il suo più grande incubo: il benintenzionato ma socialmente im-barazzante ragazzo della figlia, miliardario della Silicon Valley, Laird. La rivalità cresce e il livello di panico di Ned raggiunge le stelle quando si trova perso nello scintillante mondo tecnologico di Laird e capisce che quest’ultimo ha intenzione di fare la fatidica proposta alla figlia.

“Proprio lui?” è quella che potremmo definire una commedia come tante. Priva di qualsiasi origina-lità e di una sceneggiatura efficace e solida, la pellicola è puro contenitore di cliché e situazioni già viste e riviste più volte in altre commedie. La storia è molto banale e prevedibile: i genitori vanno a trovare la figlia per le vacanze di Natale e conoscono il suo nuovo ragazzo, che ovviamente non piacerà al padre. Tra sorprese, imprevisti e piani d’attacco, le diverse relazioni cambieranno e tutto, o quasi, andrà come si può prevedere fin dall’inizio.
È chiaro l’intento del regista di voler far ridere a ogni costo, ma l’esagerazione non porta al diverti-mento ma a un appiattimento del film dovuto ai continui e ripetitivi eccessi, inoltre alcune si presen-tano più volte, come se lo scopo fosse quello di adornarlo con scene superflue solo per allungare il brodo. Questo espediente non aggiunge nulla di nuovo al film, anzi ne sottolinea i difetti presenti.

Nella pellicola emerge anche il tipico confronto generazionale: sia da un punto di vista del linguaggio, rozzo e volgare quello del giovane e pulito quello del padre, sia dal punto di vista tecnologico; infatti Laird se ne intende di tecnologia e possiede una villa super attrezzata, mentre Ned ha bisogno dell’aiuto di un suo collaboratore per svolgere una ricerca al pc. Un altro tema presente è quello del pregiudizio basato sulla prima impressione, in quanto Ned ‘boccia’ un rapporto duraturo tra i due dopo soli 15 minuti dal primo incontro e senza conoscere a fondo Laird.

La poca qualità della pellicola non ha giovato neanche all’interpretazione degli attori stessi: James Franco non è credibile nel ruolo, fin troppo sopra le righe, appare finto e per nulla naturale. Anche gli altri interpreti non sono da meno, ad eccezione di Megan Mullally, la madre, che ha regalato al pubblico momenti coinvolgenti. Bryan Cranston, noto al grande pubblico per essere stato il prota-gonista assoluto di “Breaking Bad”, ha dato un po’ di colore al film, anche se il suo talento ci pare davvero sprecato per questo genere di commedie.
Dalla sua parte la pellicola presenta un tecnologia innovativa adottata dal giovane personaggio Laid e la colonna sonora con i successi dei Kiss.


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