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Ovunque tu saraiLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato28 febbraio 2017Voto: 6.5
“Ovunque tu sarai” è la storia di quattro amici i quali scopriranno cose di loro stessi che non avevano il coraggio di ammettere. Francesco, Carlo, Loco e Giordano, amici da una vita, partono da Roma per raggiungere Madrid e festeggiare l’addio al celibato di Francesco, ma soprattutto fare, come successo già altre volte, un viaggio insieme. In realtà la loro avventura è anche un pretesto per andare a vedere la propria squadra del cuore in trasferta in Champions League, la Roma. Nel loro percorso incrociano quello di Pilar, una splendida cantante spagnola che, inconsapevolmente, porta scompiglio all’interno di un gruppo affiatato. In questo modo la giovane donna favorisce, tra imprevisti e situazioni rocambolesche, anche il venire a galla di diversità, insicurezze e parole mai dette. Al loro ritorno nulla sarà più come prima.
“Ovunque tu sarai” è il film d’esordio alla regia di Roberto Capucci che vede come protagonisti Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco Montanar, Francesco Apolloni, Ariadna Romero. Il regista è risultato convincente per quanto riguarda la scelta di inquadrature, ma poco originale e incisivo nel modo (la struttura) di raccontare la storia. Un viaggio che sembra non finire mai quello di Francesco, Carlo, Loco e Giordano e che metterà i protagonisti di fronte alle loro più profonde paure. La sceneggiatura è buona, anche se è facile avere l’impressione che vi siano dei buchi nella trama. L’inizio appare confuso, soprattutto nel momento in cui incontrano Pilar. Lo spettatore è portato a chiedersi ‘chi è questa?’, ‘che ruolo ha nella vicenda?’. Questo perché è un personaggio che poteva anche non esistere da un certo punto di vista, almeno inizialmente. La storia, infatti, avrebbe potuto reggersi solo sui quattro attori principali in quanto sono loro che a uno a uno si mettono in discussione o trovano il modo di aprire gli occhi agli altri componenti del gruppo. Dall’altra parte, è giusto dirlo, Pilar aiuterà un personaggio in particolare a scoprire la sua vera natura e ad accettarla. L’accettazione, infatti, è il messaggio di fondo della pellicola: è difficile a volte ammettere a se stessi che forse la strada intrapresa non è quella giusta. Alcune verità sono troppo pesanti da affrontare e allora si cerca una via di fuga, altre le abbiamo davanti agli occhi ma facciamo finta di non vederle. È evidente, inoltre, che il film voglia mettere in luce il valore dell’amicizia, quella talmente forte da non vacillare neppure di fronte alle avversità e alle critiche e legata alle tradizioni: in questo caso, la Roma. L’andamento della pellicola è altalenante poiché si passa da un ritmo più incisivo a uno più lento, che a lungo andare potrebbe stancare lo spettatore. La fotografia non è molto pulita, ma le varie tonalità di cui è investita donano a “Ovunque tu sarai” una maggiore credibilità in quanto seguono l’intensità delle vicende raccontate. Non convince del tutto il fatto di voler provocare stupore attraverso l’enfasi: un’esagerazione che è data per lo più dal tono di voce di alcuni personaggi, i quali in questo modo appaiono fin troppo sopra le righe, anche se è chiaro che si tratta di una scelta intenzionale di Roberto Capucci. Che la sua volontà fosse quella di rendere determinate scene più accattivanti? Se così fosse, c’è riuscito solo in parte. Ci chiediamo, infatti, se fosse necessario mostrare alcune scene che hanno del surreale. D’altro canto però ammettiamo che il progetto si basa su una sceneggiatura buona (anche se un po’ banale a tratti), ricca di spunti di riflessione e dialoghi duri e diretti, che riescono ad entrare nel cuore dello spettatore e a restarci per molto tempo. Sono temi che il regista tratta in modo intenso, merito anche della bravura degli attori coinvolti (primo fra tutti Ricky Memphis), e che possono essere definiti universali. Non vi parleremo di ognuno di essi perché vi toglieremmo il gusto di vedere i piccoli colpi di scena del film, ma possiamo dire che tutti - in un modo o in un altro - capiranno chi sono veramente e riusciranno ad andare avanti con la propria vita. Infine abbiamo notato che mancano scene divertenti, ma in compenso la pellicola gode di momenti drammatici e profondi, che vi faranno emozionare e non poco. La frase dal film:
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