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Our Souls At NightLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato01 settembre 2017Voto: 7.5
Netflix approda alla 74a Mostra d’Arte Cinematografica con “Our Souls At Night” (“Le nostre anime di notte” in italiano), il film basato sull’omonimo libro di Kent Haruf che vede protagonisti due attori di grande spessore: Jane Fonda e Robert Redford, i quali tornano a lavorare insieme dopo cinquant’anni da “A piedi nudi nel parco” (1967) e - durante il Festival - hanno ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera. Il film è incentrato su una donna vedova che, dopo il trasferimento dei figli in altre città, rimane completamente sola. Per cercare un po' di compagnia, la donna (Fonda) vuole trasformare l'amicizia col vicino di casa (Redford) in un rapporto più intimo... Una proposta che lascerà tutti a bocca aperta. Non solo per la sua particolarità, ma anche per il modo in cui viene posta e le esilaranti espressioni facciali di Louis, come reazione ad essa.
Un ritorno di coppia molto atteso quello di Jane Fonda e Robert Redford, i cui personaggi presentati trovano un’analogia con le figure presenti nel film sopracitato, “A piedi nudi nel parco”. Una storia d’amore prevedibile, ma allo stesso tempo delicata e in grado di trasmettere grandi emozioni. Questo, soprattutto in un pubblico che apprezza il genere, anche se - ricordiamolo - non si tratta di una commedia, ma bensì di una pellicola drammatica. La trama non suscita particolare interesse o comunque non colpisce per la sua originalità. Basti pensare al fatto che di relazioni tra coetanei in età avanzata sul grande schermo ne abbiamo viste parecchie e pure di recente. Un esempio può esserlo “Mai così vicini”, anche se in questo caso i due (Diane Keaton e Michael Douglas) si odiavano e le dinamiche erano differenti. Tra i meno recenti, invece, da citare è senza dubbio “Tutto può succedere”, il film che vedeva protagonisti la Keaton e Jack Nicholson. Cosa rende “Our Souls At Night”, il film presentato Fuori Concorso a Venezia 74, così speciale? Forse l’alchimia tra i due protagonisti, o forse la delicatezza con cui viene trattato l’argomento. Ma al centro di tutto non c’è solo l’amore che può nascere tra due persone ultra settantenni. Anche la solitudine è un tema che emerge sin dall’inizio, altrimenti la pellicola non avrebbe senso di esistere. Ma quello che veramente viene messo a fuoco nel film di Robert Redford - targato Netflix e diretto da Ritesh Batra - sono le difficoltà che a volte possiamo incontrare quando dobbiamo compiere una scelta complessa, che potrebbe cambiare la nostra vita per sempre e provocare molto dolore qualsiasi sia la decisione finale. La sceneggiatura contiene brevi dialoghi, poco originali ma alcuni dei quali intelligenti. Però parliamo di un film in cui a primeggiare su tutto è il silenzio, proprio per dare spazio al sentimento e alla sua delicatezza. Raccontato con estrema cura, il regista - molto abile a cogliere i particolari più intensi, nonostante il film segni il suo debutto alla regia - ha permesso a Jane Fonda e Robert Redford di esprimersi al meglio. I due sono molto espressivi e passano da situazioni di forte imbarazzo (difficile rimanere impassibili di fronte alle reazioni di Redford) a momenti in cui risultano particolarmente naturali. C’è da specificare però che sono scene volute dal regista e ben riuscite. Infatti, l’imbarazzo non è dato dalla situazione intima che verrà a crearsi tra i due attori, ma da quella tra i loro personaggi: chiamiamola pure una “proposta indecente”, sta di fatto che due interpreti come loro non hanno deluso neppure oggi e sul grande schermo funzionano adesso come allora. Ma qualcosa di negativo la troviamo anche nella pellicola di Netflix: seppur affrontate con molta dolcezza e senza mai cadere nel volgare, soprattutto quando si fa riferimento al sesso (non è voluto da subito, lo scopo era solo quello di farsi compagnia a vicenda durante la notte), alcune scene tendono ad essere piatte. Di conseguenza, oltre a rendere il ritmo narrativo eccessivamente lento, sono noiose da seguire, in particolare per un pubblico giovane. Ma cosa ci suggerisce il film? Non è mai troppo tardi per innamorarsi. La frase dal film:
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