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Notte folle a Manhattan
Con titoli di testa commentati dall’intramontabile "Blitzkrieg bop" dei Ramones, veniamo subito a conoscenza degli annoiati coniugi Phil e Claire Foster, rispettivamente interpretati da Steve Carell ("40 anni vergine") e Tina Fey ("Baby mama"), i quali, impegnati come ogni settimana ad attuare il rituale appuntamento volto a far rivivere l’emozione del tempo passato, finiscono per trasformarsi nei protagonisti di una tanto turbolenta quanto tragicomica nottata nel quartiere di Manhattan.
Infatti, recatisi in un lussuoso ristorante del posto senza aver prenotato, prendono possesso del tavolo dei Tripplehorn, coppia non ancora presentatasi nel locale ma che, a loro insaputa, è costituita da due ladri colpevoli di aver commesso un furto a persone molto pericolose.
Quindi, con James Franco ("Tristano e Isotta") e Mila Kunis ("Codice: Genesi") nel ruolo dei veri Tripplehorn, è questo scambio d’identità a fare da miccia atta ad innescare la serie di disavventure su cui Shawn Levy – regista di "Una scatenata dozzina" (2003) e "La pantera rosa" (2006) – costruisce quella che sembra quasi presentarsi quale sua risposta a "Tutto in una notte" (1985) di John Landis.
Serie di disavventure che, tra poliziotti corrotti alle calcagna e la minacciosa ombra del boss malavitoso Joe Miletto, con le fattezze di Ray Liotta ("Quei bravi ragazzi"), comprende anche una visita in un locale sexy e un inseguimento eseguito con l’automobile frontalmente incastrata ad un taxi.
Ed è sicuramente quest’ultima una delle sequenze più riuscite della pellicola, commedia d’azione attraversata da un sottotesto relativo alle esperienze sempre più nuove quale efficace metodo per mantenere viva la relazione matrimoniale e che punta tutto sulla bravura dei due ben assortiti protagonisti, presi anche a rivelarsi le proprie fantasie sessuali: mentre Phil dichiara di averne una con la cantante Cyndi Lauper (!!!), Claire confessa di pensare al suo cliente Holbrooke, cui concede anima e (soprattutto) corpo un esilarante Mark Wahlberg ("Amabili resti") con addominali in bella vista.
Per un prodotto dalla trama già vista e capace in realtà di suscitare pochissime risate, soddisfacendo, probabilmente, solo i palati meno esigenti.
La frase:
- "Voi fate sesso due volte a settimana?"
- "Sì, molto poco purtroppo".
Mirko Lomuscio
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