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"Must Love Dogs", cioè "Deve amare i cani" recita il titolo originale del nostro film
ma noi quanto dobbiamo ( e possiamo soprattutto ) amare ancora le Commedie Romantiche che Hollywood continua a sfornare senza sosta e senza nemmeno più troppe alternative teens-trash-demenziali?
Questa volta ci tocca entrare nel cuore di Sarah cioè Diane Lane, e anche se l'attrice ormai ha superato i quarant'anni, bisogna dire che non ci dispiace affatto.
Sono lontani i tempi di "You got a mail" in cui Meg e Tom chattavano e si scrivevano al "buio"
senza sapere la reciproca identità, ormai in quest'epoca di globalizzazione informatica in cui tutti sanno tutto su Computer, Google, Photoshop, floppy e cd, le Messaggerie sono delle vere e proprio macchine da guerra sentimentali e mettere un profilo on line è facile facile.
E anche se Sarah, divorziata e single, proprio non ci pensa e proprio non ne vuole sapere di uscire di casa, ci pensa per lei la sua numerosa e premurosa famiglia irish.
Tanto il "buio" poi più o meno c'è lo stesso, perché su internet nessuno è quello che dice di essere a cominciare dalla protagonista che si porta dietro il Terranova familiare come test di sensibilità per il pretendente ( da qui il titolo, capito? ), che sfrutta la foto della laurea per apparire più giovane e a cui, in questo gioco virtuale infinito, tocca di andare ad un appuntamento galante addirittura con suo padre.
Ma poi, dai e dai, incontra Jake cioè John Cusack , sempre un po' soprappeso e che dà sempre l'impressione di non essere mai più uscito dal personaggio di "Alta Fedeltà", e dopo qualche tentativo, qualche tentazione ( il bel tenebroso Dermot Mulroney ) e varie peripezie, i nostri arrivano al finale che tutti aspettiamo e si fanno travolgere dal loro amore e da quello per il "Dottor Divago", senza nessun peraltro la necessità di nessun cane.
Diane Lane ha fascino anche in pigiama e mentre si rifà la manicure e rispolvera senza nemmeno troppi ammiccamenti la verve comica d'inizio carriera; i dialoghi e le battute, strano ma vero, funzionano ( il romanzo è di Claire Cook ) e si nutrono di un fenomeno di costume
sempre più diffuso, a causa del quale i matrimoni vanno in malora e nuove coppie sbocciano invece davanti ai pc.
Gary David Goldberg, produttore e sceneggiatore di serie tv che contano nei Seventies, dopo "Dad" con Jack Lemmon e il bis di "Bye Bye Love", adesso si concede il tris e dirige la pellicola, come direbbe un bravo critico cinematografico, con "garbo", tentando l'affondo qua e là,
ma complessivamente lasciando gli attori liberi di fare quello che devono fare e il resto facendolo fare a qualche bella canzone pop.
E i cani del titolo?
Sono così bravi e belli che anche senza rispondere ad annunci di nessun tipo, è vero, dobbiamo proprio amarli.
La frase:
-E quell' altro, l'Uomo-Condom?
-Detto così fa pensare ad un Super-Eroe…
Max Morini
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